Cenni: ''Ranza nella bufera, urgente incontro col ministro Alfano''

Lesponente del Pd: “Tensione alle stelle e problemi ineludibili, in arrivo un dossier per il guardasigilli. Senza risposta le interrogazioni del Pd”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2010 15:01
Cenni: ''Ranza nella bufera, urgente incontro col ministro Alfano''

“Una situazione di estrema tensione, che si trascina ormai da molti mesi, ha dato origine all’ennesimo episodio grave, che avrebbe potuto finire addirittura in tragedia. È urgente intervenire e ripristinare al più presto la normalità all’interno della struttura di Ranza”. È il commento di Susanna Cenni, parlamentare senese del Partito democratico, dopo l’episodio accaduto nei giorni scorsi nella casa circondariale di San Gimignano, quando un detenuto ha appiccato il fuoco alla propria cella con l’obiettivo di approfittare del panico causato dall’incendio per darsi alla fuga.

“I tagli del governo Berlusconi – prosegue Cenni – non hanno risparmiato né gli organici della polizia penitenziaria, né gli investimenti per le strutture carcerarie. C’è tanta attenzione sul processo breve e sulle vicende giudiziarie del premier, mentre sul piano carceri, annunciato ormai diversi mesi fa, non è stato fatto un bel niente. L’ennesimo bluff, mentre la situazione di Ranza resta particolarmente critica, come sottolineano i sindacati di polizia penitenziaria”. “Oltre ai problemi strutturali – sottolinea la deputata democratica – c’è una grave carenza di organico, circa 90 agenti in meno rispetto al numero necessario, e un sovraffollamento di detenuti del 40 percento rispetto ai limiti previsti.

Situazione che evidentemente non consente al personale carcerario di garantire adeguatamente la sicurezza e la disciplina all’interno dei reparti. Dopo aver presentato numerose interrogazioni al ministro Alfano, che ad oggi restano in gran parte senza alcuna risposta, stiamo preparando un dossier assieme agli amministratori locali, per chiedere al guardasigilli un incontro urgente – conclude Cenni – per affrontare finalmente i problemi delle nostre strutture carcerarie, che non sono più eludibili”.

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