Se l'impresa è solidale la Regione Toscana paga la formazione

Approvato un avviso pubblico che favorisce la riconversione. Le aziende che hanno contratti di solidarietà possono presentare progetti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 agosto 2010 20:07
Se l'impresa è solidale la Regione Toscana paga la formazione

La Regione finanzierà progetti di formazione presentati dalle aziende che hanno assunto lavoratori con contratto di solidarietà grazie a un finanziamento complessivo di 500 mila euro. Un avviso pubblico destinato alle imprese toscane è stato pubblicato nei giorni scorsi sul Bollettino ufficiale (http://web.rete.toscana.it/burt/). "Abbiamo deciso questa misura - spiega l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini - per promuovere ulteriormente il ricorso ai contratti di solidarietà, uno strumento che si sta dimostrando molto efficace per contrastare gli effetti della crisi scongiurando la chiusura di aziende in difficoltà.

Per rendere più appetibile per le imprese toscane questo tipo di contratto abbiamo messo a disposizione delle imprese toscane un contributo aggiuntivo, grazie a un finanziamento complessivo di circa 3 milioni di euro". I contratti di solidarietà sono ammortizzatori sociali ma, rispetto alla Cassa integrazione e alla mobilità, permettono di scongiurare i licenziamenti e tutelare il patrimonio industriale in un momento in cui si continua a registrare una pesante caduta dei volumi produttivi.

Può essere utilizzato anche dalle imprese che, pur non essendo in difficoltà, stanno operando una ristrutturazione per riposizionarsi sul mercato. L'ulteriore incentivo legato, stavolta, alla formazione, punta a qualificare lavoratori e lavoratrici, valorizzandone l'apporto alla ripresa produttiva e al rilancio dell'attività. "Grazie ai contratti di solidarietà - osserva ancora Simoncini - possiamo mantenere intatte le risorse umane. Ed è proprio per qualificare ulteriormente questo capitale umano e favorire la riconversione delle aziende che abbiamo deciso di finanziare i progetti formativi.

E' un modo per guardare oltre la crisi e favorire la ripresa, puntando più che mai su qualità e competenza". Frutto di contrattazioni fra le parti sociali, i contratti di solidarietà devono essere autorizzati dal ministero del lavoro, che corrisponde quindi ai lavoratori una somma a titolo di ammortizzatore sociale in relazione al numero di ore di solidarietà effettuate. Ad oggi sono 2.345 i lavoratori di aziende in crisi coinvolti e che, lavorando un numero di ore inferiore allo standard, riceveranno comunque uno stipendio dignitoso e, soprattutto, conserveranno il loro posto di lavoro.

Le aziende interessate, in tutto 33, riusciranno in questo modo a salvaguardare l'attività produttiva che, sia pure in maniera ridotta, potrà continuare in attesa di tempi migliori. di Barbara Cremoncini

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