Indotto Lucchini, via libera alla moratoria sui debiti

Le due buone notizie annunciate a Livorno dall'assessore regionale Simoncini. E da settembre operative anche le garanzie di Fidi Toscana sui nuovi prestiti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2010 19:26
Indotto Lucchini, via libera alla moratoria sui debiti

Le imprese dell'indotto della ex Lucchini di Piombino avranno più tempo (ed un po' di respiro in più) per pagare i debiti che hanno contratto con le banche. "La moratoria, chiesta agli istituti bancari dalla Regione, è stata accolta e dai primi di settembre sarà operativa" annuncia l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini. "Negli stessi giorni – aggiunge -, giusto i tempi tecnici per stilare e sottoscrivere il regolamento attuativo, saranno a disposizione anche i 5 milioni che sempre la Regione, attraverso Fidi Toscana, ha messo a disposizione per garantire nuovi prestiti erogati dalla banche e liquidità di cassa alle imprese del settore siderurgico della Toscana".

In attesa che le commesse (e gli affari) ricomincino a correre. La delibera è stata approvata nella riunione di giunta di ieri. Le due buone notizie sono state comunicate dall'assessore nel corso della riunione di oggi a Livorno con le banche, le Pmi Unite – ovvero l'associazione livornese che raggruppa le piccole imprese aderenti a Confapi e Cna - e Confindustria, le quali hanno apprezzato. All'incontro hanno partecipato anche l'assessore Luca Pallini del comune di Piombino, l'assessore Ringo Alselmi della Provincia di Livorno e il direttore di Fidi Toscana Giovanni Ricciardi.

I due nuovi strumenti finanziari – moratoria sui debiti e garanzia sui prestiti, "con accessi e procedure ancora più veloci e immediate che in passato" specifica l'assessore Simoncini - saranno presentati nel dettaglio alle aziende nel corso di un assemblea pubblica già convocata a Piombino per il 7 settembre alle 10. Le imprese dell'indotto che lavorano per la Lucchini di Piombino contano 800 dipendenti – che si aggiungono ai 2100 delle acciaierie – e i debiti, già scaduti e contratti con le banche, superano oggi i 20 milioni.

Se le commesse alle Lucchini ricominciarono a crescere – lo stabilimento è specializzato nella produzione di acciaio sofisticato, con commesse promettenti da parte delle ferrovie di Stati Uniti, Canada, Medio-Oriente ed Est - anche le imprese dell'indotto torneranno ad incassare. di Walter Fortini

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