Strage di Bologna, Monaci: ''Pagina buia scolpita nella memoria dell’Italia''

Il presidente del Consiglio regionale della Toscana: “Nel trentesimo anniversario, monito per l’Italia che rifiuta il terrore e chiede trasparenza e legalità delle Istituzioni”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 agosto 2010 16:35
Strage di Bologna, Monaci: ''Pagina buia scolpita nella memoria dell’Italia''

“Nel trentesimo anniversario di una delle più gravi stragi patite dall’Italia democratica e repubblicana rinnovo il sentimento di partecipazione al dolore dei familiari delle vittime della strage di Bologna, ed il cordoglio del Consiglio regionale e della comunità toscana tutta”. Questo il messaggio di Alberto Monaci, presidente dell’assemblea toscana, nel trentesimo anniversario dell’attentato alla stazione di Bologna. “La pagina buia e dolorosa che visse Bologna e l’Italia intera quel tragico sabato − prosegue Monaci − è scolpita indelebile nella memoria collettiva e civile di questo paese.

Niente e nessuno potrà mai, e mai dovrà, far dimenticare gli ottantacinque morti e i duecento feriti e mutilati, la distruzione della stazione, la concitazione e l’orrore di quei momenti, la spasmodica difficile ricerca della verità. Una pagina tremenda della nostra storia, il monito per un’Italia che rifiuta il terrore, la violenza assassina, e chiede la trasparenza e la legalità delle sue Istituzioni”. Per il presidente del Consiglio regionale, “le Istituzioni sono chiamate ad essere vicine e solidali con la città di Bologna, i familiari delle vittime, la città intera che non vuol dimenticare.

Una vicinanza che, nel rispetto del dolore, senza clamore, ma con la convinzione dell’importanza anche della sola testimonianza, il Consiglio regionale della Toscana anche oggi vuole riaffermare”. (red) “Ho partecipato con orgoglio e commozione, nel 30° anniversario dell’attentato alla Stazione di Bologna, alla giornata in memoria delle vittime di tutte le stragi”. Questo il commento a caldo della consigliera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, Daniela Lastri, delegata dal presidente Alberto Monaci a rappresentare l’intera assemblea.

In Piazza Medaglie d’Oro, davanti alla Stazione, due giovani – nate nel 1980 – hanno scandito i nomi delle 85 vittime. “Una lettura che ha fatto rivivere quel tragico momento di trenta anni fa, ricordando quei terribili anni in cui i poteri deviati dello Stato e le associazioni segrete come la P2 operavano per sovvertire la democrazia – ha continuato Daniela Lastri –. Manifestazioni come questa invitano a non perdere la memoria e a resistere nella ricerca della verità, che ancora non è emersa del tutto”.

“L’assenza del Governo è un segnale sbagliato – ha concluso la consigliera – che non aiuta questa ricerca”. Alla celebrazione, presente anche il Gonfalone del Consiglio regionale della Toscana. (ps) “Stiamo vivendo un momento davvero paradossale: da una parte abbiamo un Governo che per non rischiare di ricevere fischi non invia alcun ministro a Bologna per ricordare la strage di innocenti di trent’anni fa; ma dall’altra è presente in occasione della presentazione di un libro sull’Msi a Palazzo Vecchio”.

Con queste parole il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, commenta la decisione di Palazzo Chigi di non intervenire alle celebrazioni di oggi per ricordare le ottantacinque vittime della bomba alla stazione, che le indagini e i processi fin qui eseguiti hanno acclamato essere di matrice fascista. “D’altro canto – aggiunge – rabbrividisco all’idea che un Ministro della Repubblica, sia intervenuto, a Palazzo Vecchio, in occasione della pubblicazione di un volume sulla storia dell’Msi, partito di cui erano evidenti, soprattutto nella prima parte della sua storia, i legami con parti della destra eversiva e i nostalgici del Ventennio.

Ma non solo. Mi rattrista sapere che questa occasione si sia svolta nella stessa sala dove è esposto il Gonfalone di Firenze, Medaglia d’oro per la Resistenza. Inoltre, mi rattrista leggere dichiarazioni superficiali di chi, senza conoscere, pretende di dare lezioni di democrazia a tutti”.

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