Nel 2011 chiuderà l'OPG di Montelupo

L'assessore regionale Salvatore Allocca fa il punto della situazione dopo la visita del senatore e medico Ignazio Marino: "Stiamo attrezzando Solliccianino. Altre tre strutture sul territorio".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 luglio 2010 19:45
Nel 2011 chiuderà l'OPG di Montelupo

"Gli ospedali psichiatrici giudiziari vanno chiusi. Figuriamoci se in Toscana non consideriamo questa una cosa doverosa, anche se va riconosciuto l'impegno profuso nel corso degli anni sia dal direttore e sia da tutto il personale di Montelupo e dagli operatori che vi hanno lavorato. Stiamo lavorando per il superamento e contiamo di poter dismettere l'Opg di Montelupo al più presto". Questa la replica dell'assessore regionale Salvatore Allocca, che ha la delega in materia, dopo la visita del senatore Ignazio Marino alla struttura di Montelupo.

"Ci sono voluti oltre 20 anni per portare a regime la legge Basaglia per la chiusura degli ospedali psichiatrici – ricorda Allocca – e per gli ospedali psichiatrici giudiziari il percorso è stato a ncora più lungo. In Toscana siamo sempre stati più che convinti sulla necessità del superamento di queste strutture e abbiamo sempre lavorato per questo ma, a causa del ritardo nelle normative nazionali e delle diverse competenze che si sono intrecciate, anche l'ospedale di Montelupo non è stato ancora possibile chiuderlo.

Pensiamo, ragionevolmente, di poterlo fare nel giro di un anno". L'assessore ricorda come la norma che dispone il passaggio delle competenze sanitarie alle Regioni in questa materia sia soltanto del 2008 e come questa prevedesse il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari entro 3 anni. "Ma soltanto nel dicembre 2009 – ricorda ancora l'assessore – si è proceduto a costituire i cosidetti “bacini territoriali di riferimento”. In pratica – spiega l'assessore – con questi bacini si è stabilito che l'ospedale di Montelupo fosse il riferimento per le persone originarie di Toscana, Sardegna, Liguria e Umbria.

Ma ancora oggi – soggiunge – a Montelupo sono internate persone che vengono da altre regioni, dove il percorso di superamento è più indietro che da noi. Così come in altre regioni sono ospitate persone della Toscana. Per esempio, l'unico Opg femminile di riferimento per la Toscana è a Castiglion delle Sitiviere". Fatto il quadro della situazione, ecco la scaletta sulla quale si sta lavorando. "In Toscana abbiamo già due strutture intermedie che potrebbero accogliere le persone che hanno terminato la misura di sicurezza (per la quale erano state internate) ma che non sono ancora in grado di essere dimesse.

Una è in provincia di Firenze, per l'area vasta “centro”, un'altra è ad Aulla per l'area vasta “Nord-Ovest”, una terza si sta costituendo ad Arezzo per l'are vasta “Sud Est”. Per quanto riguarda invece le persone che debbono terminare il percorso della misura di sicurezza si sta approntando la struttura di Solliccianino (il “Mario Gozzini”) a Firenze, che diventerà una struttura di carattere sanitario con una sorveglianza, ma soltanto esterna. A Solliccianino sarà possibile ospitare anche le donne che attualmente sono a Castiglion delle Stiviere.

Infine le persone dimissibili, che hanno terminato la custodia cautelare, saranno dimesse e prese in carico dai servizi territoriali. Questo percorso contiamo di portarlo a regime – conclude Allocca - nel 2011". L'assessore conclude con una nota di speranza. "Per fortuna – conclude Allocca – la Toscana che è la capofila delle regioni del bacino, sta lavorando bene con i colleghi di Umbria, Liguria e Sardegna. Per questo siamo convinti che potremo rispettare l'obiettivo di superare la struttura di Montelupo entro il 2011.

In altre zone d'Italia le cose sono più complicate, nonostante che questa, che considero una battaglia di civiltà, sia cominciata ormai da moltissimi anni". Nelle varie strutture italiane le persone di origine toscana sono attualmente 55, delle quali circa 15 potrebbero essere dimesse. Di queste una parte potrà essere seguita territorialmente, un'altra parte avrà bisogno di essere seguita nelle strutture residenziali sul territorio. Le rimanenti andranno a Solliccianino. di Laura Pugliesi

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