Casartigiani Firenze: ''Manovra del Governo avrà conseguenze pesanti sulle PMI''

"La manovra approvata al Senato con voto di fiducia, penalizza artigiani, lavoratori e giovani, e non offre prospettive di crescita". Così Casartigiani Firenze attraverso le dichiarazioni di Anna Sacristano.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2010 18:53
Casartigiani Firenze: ''Manovra del Governo avrà conseguenze pesanti sulle PMI''

"La manovra approvata al Senato con voto di fiducia, penalizza artigiani, lavoratori e giovani, e non offre prospettive di crescita". Questa la posizione di Casartigiani Firenze, espressa dalla segretaria Anna Sacristano. "Ci sono tagli su regioni, ministeri, pensioni, scuola. È l’applicazione di un federalismo approssimativo, che toglie le entrate alle Regioni costringendole ad aumentare costi e tariffe. Questo sistema anziché far rimanere nelle Regioni virtuose più risorse provenienti dal territorio, le diminuisce.

Le pensioni sono poi una farsa: infatti pur avendo maturato 40 anni di contributi, i dipendenti vanno in pensione un anno dopo e gli artigiani 18 mesi. Come si può pensare di aumentare il periodo lavorativo e non prevedere l’aumento della disoccupazione giovanile? Questo Governo non pensa ai giovani, anzi pensa che i genitori (lavorando fino a 70 anni) li debbano mantenere fino a 35 anni. Dov’è la politica di accompagnamento al lavoro dei giovani? Artigiani, dipendenti delle piccole imprese dovranno lavorare fino 70 anni, perché non avranno neanche la possibilità dei prepensionamenti, come nelle aziende pubbliche o nelle grandi imprese, dove si interviene con forme di cassa integrazione che accompagnano il lavoratore fino alla pensione".

"Libertà d’impresa, fisco, redditometro: dove sono le novità a favore della piccola impresa e dell’occupazione? – continua Anna Sacristano -. Si pensa che la libertà di impresa aprire un’attività con regole e controlli a posteriori. Forse questo può andare bene per chi non ha un’occupazione e non ha altra possibilità che aprire una partita iva, ma per milioni di piccole imprese rischia di generare una massa di potenziali concorrenti sleali. Tale aumento di concorrenza dovrebbe comportare un reddito pro-azienda ridotto, ma gli studi di settore oggi e il redditometro domani, impongono tasse anche su quanto non ricavato.

Infine, la liberalizzazione degli ordini professionali e delle tariffe è rimasta nei cassetti del Ministro, benché richiesta dall’Europa".

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