Corvino e Mihajlovic dal ritiro di Cortina

Le parole del Direttore Sportivo Pantaleo Corvino e del tecnico viola Sinisa Mihajlovic dal ritiro di Cortina d'Ampezzo. Motivazioni e spinta propulsiva, con un occhio al mercato ed uno al patrimonio interno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2010 21:59
Corvino e Mihajlovic dal ritiro di Cortina

Il DS viola Pantaleo Corvino apre la conferenza: "Siamo qui per il sesto anno consecutivo ad iniziare una stagione importante. Il ciclo della Fiorentina non è certamente finito". "Insua è un giocatore - rispondendo alla domanda d'obbligo - che come molti altri ho trattato. Devo però riconoscere che Insua rientra in una logica e tecnica. Qui mi fermo". "Da quando è iniziato il mercato dico sempre le stesse cose - prosegue - sul tema dei giocatori la Fiorentina ci pensa a cederli minimamente.

Sono incedibili, però abbiamo detto che coloro che sono etichettati come incedibili devono avere le giuste motivazioni, quindi dipende da loro. Queste sono le cose che ho sempre detto e che magari sono state interpretate in maniera diversa". "Ho sempre le idee chiare su come muovermi sul mercato - precisa - certe scelte devono essere anche figlie del nostro budget e questo fa sparlare certe persone per tutto l'anno. Quella del portiere ad esempio è stata una risorsa tecnica importante a fronte di una richiesta economica di 1,2mln di euro che dovrebbe gratificare anziché dare spunti per sparlare su altri temi.

Noi però abbiamo le idee chiare, alcuni lo capiscono mentre altri usano queste situazioni per criticare. Adesso stiamo privilegiando l'aspetto tecnico anziché quello economico, tenendo in considerazione anche gli extrabudget della scorsa stagione". "Noi non faremo mai una rivoluzione. Ripeto, abbiamo le idee chiare perché sappiamo come lavorare. Io lavoro per conciliare l'aspetto tecnico con quello economico. Con il lavoro avremo i risultati, con l'entusiasmo che deriva da esso.

Non vogliamo rivoluzionare niente. Ai ragazzi ho detto che la cosa più semplice sarebbe stata quella di cambiare dopo cinque anni come quelli fatti dalla Fiorentina, però vedendo le qualità e la possibilità di entusiasmare che c'è ancora in questa squadra non ci è sembrato giusto. Per continuare a fare risultati importanti bisogna puntare sulla motivazione di ogni elemento". Il tecnico Sinisa Mihajlovic: "Spero e sono convinto che faremo bene, seguendo la nostra strada.

Avremo tempo per conoscerci meglio, portando sempre il massimo rispetto per il lavoro della stampa. Non sono un simpaticone che fa amicizia facilmente, ma vi prometto che vi dirò sempre la mia idea. Anche due giorni fa sono uscite delle mie parole sui portieri su un sito polacco che poi la società ha smentito prontamente. Mi auguro che nessuno inventi niente, anche perché penso di essere abbastanza chiaro nonostante io non sia italiano. Voglio poi ringraziare tantissimo il sindaco per le strutture che abbiamo trovato.

E' vent'anni che vivo nel calcio e questo devo dire che è il ritiro più bello che abbia mai trovato. Spero di venire qua per tanti altri anni". "Conoscevo già quasi tutti i giocatori e sono tutti bravi ragazzi - spiega riguardo il primo impatto con la squadra - abbiamo fatto una prima riunione in cui ho chiarito quello che voglio da loro. Per adesso va tutto bene ed è normale quando c'è un nuovo allenatore. Tutti vogliono dimostrare il loro valore. Lavoriamo e lavoreremo sempre con la palla e con tanta intensità, variando gli esercizi.

C'è ancora tanto da fare e da capire, ma ad inizio stagione saremo pronti". "Ho sempre detto di essere contento della rosa che già c'era - e Corvino aveva anche ringraziato il tecnico per questa dichiarazione - ora sono molto più contento. Ho sempre parlato di 4-3-3- o di 4-2-3-1, ma il modulo dipende dai giocatori. Ancora non ne abbiamo mai parlato e aspetto la gara di domani per capire le prime cose. Certo, con i giocatori che ci sono adesso la rosa è più adattabile al 4-2-3-1.

Adesso però occorre attendere, anche il rientro dei nazionali". "Ci sono tanti giocatori importanti, ma posso dire che Felipe tecnicamente mi assomiglia - commenta Mihajlovic - molto anche se è timido. Babacar è furbino, Mutu invece ha il mio stesso carattere. La Fiorentina è una squadra che parte dietro a Inter, Milan, Juve e Roma, ma siamo convinti che con la nostra determinazione e il lavoro possiamo giocarcela sicuramente con Palermo e Genoa per arrivare in Champions".

La Champions viene nominata sempre dal tecnico come traguardo stagionale, per lui è anche la prima volta che parte ingaggiato dall'inizio con la squadra da preparare. "La passione in questo sport è tutto - conclude - anche per coloro che arrivano ad alti livelli; quello del calciatore è il lavoro più bello del mondo e uno dei segreti per vincere è quello di divertirsi, senza pensare alle conseguenze di una sconfitta. Con la testa libera si gioca meglio. Il calcio non andrebbe preso così tanto sul serio"

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