Urbanistica fiorentina: scoppia la questione 'variantone'

Per Grassi e De Zordo "in realtà con questa Variante unica si chiede al Consiglio di avallare la rimozione della destinazione pubblica da immobili che il Comune vuole alienare". Obiezioni anche da Giocoli (Pdl).

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 luglio 2010 20:15
Urbanistica fiorentina: scoppia la questione 'variantone'

"Solo alcune delle 73 varianti della Delibera, oggi all'esame della Commissione Urbanistica, sono correzioni di errori materiali" affermano Tommaso Grassi (Gruppo Spini, nella foto) e Ornella De Zordo (perUnaltracittà). "In realtà con questa Variante unica si chiede al Consiglio di avallare la rimozione della destinazione pubblica da immobili che il Comune vuole alienare, come la palazzina Coppi (su cui la stessa maggioranza aveva espresso perplessità), la sede degli uffici della mobilità in via Marconi e la palazzina nel Parco delle Cascine, che fin dal 1980 ha funzione di residenza, assegnata per di più a inquilini ERP, svendendo così un pezzo del Parco.

Altri immobili pubblici vengono privati dell'attuale destinazione pubblica e portati a residenziale per consentire a Regione, ASL e Università di fare cassa", aggiungono i due consiglieri. "Tutte operazioni - concludono De Zordo e Grassi - che aumentano il carico urbanistico e, in alcuni casi come per l'immobile di via Lorenzo Il Magnifico, anticipano il Piano Strutturale, alterando le funzioni attive nella zona su semplice richiesta del privato". (lb) "Il variantone serve a sbloccare il piano delle alienazioni ma ci vorranno molti mesi perché il Comune possa incassare i proventi delle vendite".

Lo ha detto Bianca Maria Giocoli, vicecapogruppo del Pdl. "Se è vero quello che ci ha comunicato l’ingegner Parenti, questa mattina in commissione urbanistica – ha spiegato l’esponente del centrodestra – ovvero che gli effetti del voto sulla delibera del ‘variantone’ poi si fermano comunque, in attesa dell’approvazione del piano strutturale, allora queste alienazioni sono e restano solo sulla carta e per un po’ nelle casse del Comune non entrerà un euro. Non dimentichiamo che il piano strutturale dovrebbe essere varato non prima del gennaio 2011 anche se, ottimisticamente, il sindaco Renzi predice che il via libera del Consiglio comunale arriverà in ottobre.

Immobili come la palazzina Coppi, in centro storico, e l’edificio di via Marconi non possono essere venduti se prima non viene fatto il cambio di destinazione, condizione indispensabile per l’alienazione. Ma perché se il piano delle alienazioni è stato fatto a febbraio solo ora arriva la delibera di variante?" "L’ufficio urbanistica, che è stato in ‘letargo’ per un anno – ha rilevato Bianca Maria Giocoli – improvvisamente si è svegliato e ha ‘partorito’ una serie di delibere tra le quali questa: lo spettro è la data del 24 luglio, giorno nel quale, proprio perché non è ancora stato varato il piano strutturale, si bloccheranno gli interventi più importanti.

E’ bene ricordare – ha proseguito la vicecapogruppo del Pdl – che il blocco dell’urbanistica è dovuto solo ed esclusivamente a lotte intestine nella sinistra, all’inchiesta giudiziaria sull’area di Castello e alle dimissioni dell’allora assessore Biagi e a rimetterci sono i cittadini e le casse del Comune. Inoltre non ci possono presentare la delibera come un atto che contiene una serie di banali errori e errorucci, roba da poco: non è cosi dato che nell’elenco ci sono anche immobili a destinazione pubblica che devono essere venduti o pezzi importanti della città come lo stabile che ospitava l’ex ospedale Meyer".

(fn)

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