Decreto bavaglio: a Firenze la Provincia in campo

La Provincia: "Le indagini sull'area di Castello, sull'attentato dei Georgofili e sui Grandi appalti non avrebbero avuto uno avvio così rapido, senza la possibilità dell'utilizzo delle intercettazioni telefoniche e ambientali".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2010 14:42
Decreto bavaglio: a Firenze la Provincia in campo

È possibile approvare definitivamente la legge bavaglio prima della pausa estiva? Pare di no. Si profilano infatti difficoltà sul decreto, con Bossi dubbioso, mentre continuano le polemiche anche all'interno del PdL‎. Il fronte anti legge-bavaglio cresce. Associazioni e comitati, partiti e sindacati uniti per protestare contro il decreto Alfano sulle intercettazioni con una manifestazione il primo luglio in piazza e oltre 300mila firme‎ sulla petizione. "Decreto bavaglio" a Firenze Molte indagini che si sono svolte nel nostro territorio, come quella relativa all'area di Castello, i fatti del 1993 relativi all'attentato dei Georgofili e l'inizio dell'indagine sui grandi appalti, "non avrebbero avuto uno avvio così rapido, senza la possibilità dell'utilizzo delle intercettazioni telefoniche e ambientali".

Lo sostiene il Pd della Provincia di Firenze. A riguardo è stata presentata una mozione dei consiglieri provinciali del Pd Sara Biagiotti, Leonardo Brunetti, Alessandra Fiorentini, Franco Pestelli e Stefano Prosperi. "La sensazione è - spiega il capogruppo Stefano Prosperi - che l'interpretazione tra la garanzia della privacy e il disegno di legge in discussione sia stata strumentalizzata facendo passare il messaggio che ogni cittadino onesto è sottoposto a intercettazione telefoniche mentre sembra più legato a esigenze conservative legate al mondo della politica".

Con la mozione si invita il Presidente della Provincia Andrea Barducci a trasmettere al Governo "la forte preoccupazione espressa dal Consiglio Provinciale di Firenze per tutte le conseguenze precedentemente rappresentate che il disegno di legge potrebbe determinare nel nostro paese nell’eventualità di una sua definitiva approvazione". La Provincia dovrà promuovere e aderire a tutte quelle iniziative che "mirino a mettere in evidenza l’importanza per lo sviluppo della democrazia del mantenimento di una piena libertà di stampa riguardante tutti i mezzi di informazione: stampa quotidiana, periodici, televisioni, radio, internet", come anche di strumenti di indagine idonei a prevenire e perseguire reati particolarmente gravi quali quelli di mafia, quelli verso la pubblica amministrazione e quelli di natura sessuale ed in generale tali da garantire le necessarie condizioni di sicurezza per tutti i cittadini.

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