La Toscana si doterà di un archivio dei microimpianti di radiocomunicazione

Informativa dell’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini su localizzazione, controllo, riqualificazione e risanamento. Nel documento preliminare, prevista anche l’istituzione di un archivio dei microimpianti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 giugno 2010 18:46
La Toscana si doterà di un archivio dei microimpianti di radiocomunicazione

Rispetto del diritto alla salute, difesa dall’inquinamento elettromagnetico, tutela del patrimonio ambientale, definizione dei criteri di localizzazione degli impianti. In tema di impianti di radiocomunicazione, la Toscana si avvia a predisporre una disciplina in realtà già presentata nel corso della passata legislatura e che non aveva riscosso particolari apprezzamenti da parte degli operatori. Ad illustrare gli obiettivi dell’Esecutivo, l’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini che nel corso dei lavori d’Aula di martedì 15 giugno, ha presentato un documento preliminare nel quale spicca l’istituzione di un archivio dei microimpianti per un monitoraggio puntuale dello stato dell’arte.

Tra gli altri punti contenuti nell’informativa, la localizzazione degli impianti (con potenza irradiata superiore a 5W e con potenza EIRP superiore a 100W), di competenza delle Regioni, che dovrà essere “compatibile con la funzionalità delle reti di telecomunicazione e di copertura del servizio”, ma che prevede anche divieti ben definiti. Tra questi, l’installazione su ospedali e scuole a meno che, per esigenze di servizio, soluzioni alternative siano peggiori in termini di impatto elettromagnetico.

Su aree di interesse monumentale - paesaggistico invece, l’installazione è consentita solo con “soluzioni tecnologiche che mitighino l’impatto visivo” mentre è favorito l’accorpamento degli impianti su strutture e siti comuni. Ancora, tra i criteri individuati la collocazione in “zone non edificate” e “prioritariamente in aree di proprietà pubblica”. Nelle corde dell’informativa, il “concetto di minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”, in armonia con il “principio di precauzione” adottato in sede europea e in base al quale la “giustificazione alle esposizioni si configura in presenza di due condizioni: l’esposizione è legittimata dal beneficio che si promette di ricavare; va evitata ogni esposizione non necessaria”.

Secondo quanto previsto nel provvedimento, i Comuni autorizzano l’installazione in coerenza con le previsioni dei programmi comunali di sviluppo. (f.cio)

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