Convegno a Firenze su outlet e negozio tradizionale

Che tra outlet e negozio tradizionale non corra buon sangue è ormai un dato di fatto, eppure i punti di incontro e i progetti di convivenza sono più di quanti possiamo immaginare.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2010 15:16
Convegno a Firenze su outlet e negozio tradizionale

Che tra outlet e negozio tradizionale non corra buon sangue è ormai un dato di fatto, eppure i punti di incontro e i progetti di convivenza sono più di quanti possiamo immaginare. C'è lo sviluppo auspicato dei centri commerciali naturali, che associando i piccoli negozi possono contare in un futuro sempre più prossimo di "fare sistema"; c'è una regolamentazione ormai necessaria anche per il settore degli outlet, che probabilmente ne ridimensionerà l'aggressività a partire dagli orari di apertura; e poi c'è il necessario potenziamento che comprende tutti i "servizi" per il consumatore che vanno oltre la pura e semplice vendita di un prodotto, un tema su cui tutte le associazioni di categoria si stanno ormai interrogando. Questo lo scenario messo in luce dal convegno promosso da SalaBiancaFirenze, Confesercenti e Polimoda tenuto stamattina nella sala stampa Oriana Fallaci della Provincia di Firenze.

Protagonisti del dialogo Franco Frandi presidente di Fismo-Confesercenti, Linda Loppa di Polimoda, Giacomo Billi, assessore allo sviluppo economico della Provincia, Annamaria Tartaglia responsabile marketing del gruppo Fidenza Village e Stefano Peruzzi, imprenditore del marchio Café Noir. Un cambiamento d passo dei consumatori e dei modelli di consumo è stato il punto di convergenza dell'intera conferenza, quello che mette d'accordo tutti.

Il consumo più che semplice utilità diventa "espperienza" entra a far parte del divertimento delle persone, anche nel loro modo di passare il tempo. Ma il negozio tradizionale, soprattutto integrato nei centri commerciali naturali ha dalla sua parte la centralità dei luoghi, il vantaggio competitivo del vicinato, di essere integrato al tessuto sociale della città. E' per questo che i negozi sono da salvaguardare, illuminare, far ritornare centro di vita e d gioia. Da questo passa l'appetibilità commerciale anche della città sulla quale tutti sono concordi nel richiamare una maggiore attenzione delle istituzioni e della capacità delle associazioni di proporre sempre nuove idee per attrarre il pubblico.

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