Grassi e De Zordo non abbassano la guardia sulla discarica di via Piemonte

“Bocciata in Consiglio Comunale una mozione che chiedeva di approfondire l’intera vicenda”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2010 18:40
Grassi e De Zordo non abbassano la guardia sulla discarica di via Piemonte

“Nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente e della tutela della salute dei cittadini, abbiamo presentato una mozione in cui si auspicava una sospensione dell’iter del progetto di ripristino dell’area ferroviaria, almeno fino a quando non fossero state date delle risposte chiare agli interrogativi e alle presunte irregolarità sollevate dal Comitato, sulle quali peraltro sta indagando la Procura”. Questo il commento dei consiglieri comunali Tommaso Grassi (Spini per Firenze) e Ornella De Zordo (perUnaltracittà). “La maggioranza – hanno aggiunto i due esponenti dell’opposizione – ha negato qualsiasi problema sui dubbi che avevamo sollevato riguardo alla correttezza dell’iter autorizzativo che aveva visto - nelle more della modifica della Legge sulla disciplina ambientale - da una parte il soggetto privato di Rfi autorizzarsi da solo il progetto della messa a dimora delle terre provenienti dal Mugnone, nonostante le numerose e pesanti obiezioni che Arpat aveva avanzato, e dall’altra il Comune di Firenze che è stato incapace di tutelare la collettività e di governare la vicenda.

Basti pensare che quando Rfi chiese agli uffici comunali un parere sulla compatibilità urbanistica, il Comune ha risposto su tutt’altro aspetto. Una gestione carente e deficitaria che non può essere risolta piantando alberi su un terreno che ancora presenta materiale estraneo e su cui ancora nutriamo seri dubbi, e ponendo divisori tra la sede ferroviaria e il ‘giardino’ dei pannelli di cemento che per oltre un anno sono stati sul viale Redi, ed adesso appaiono intrisi di sostanze inquinanti”. “Per noi la questione non è assolutamente archiviata e continueremo ad occuparcene a fianco dei cittadini” hanno concluso Grassi e De Zordo.

(fdr)

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