La Toscana dell'olio sulla ribalta di Medoliva

In tutta la Toscana si contano alla fine 97 mila ettari in cui si distribuiscono 15 milioni di piante, mentre oltre 400 sono i frantoi e numerose le imprese di confezionamento.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 maggio 2010 20:05
La Toscana dell'olio sulla ribalta di Medoliva

“Grazie a Medoliva in questi giorni il mondo dell'olio punta i riflettori su Arezzo e sulla Toscana”. Così l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori saluta l'avvio di Medoliva, la rassegna internazionale dell'extravergine di qualità che si sviluppa da oggi e fino a lunedì prossimo al Centro fiere e congressi di Arezzo. “E' un'occasione importante – aggiunge Salvadori - per valorizzare le nostre produzioni di qualità ma anche per promuovere tutto il nostro territorio: l'olio è parte del nostro Dna agricolo ma anche di quello dell'intera regione: pensiamo a quanta parte ha nel paesaggio, nell'ambiente, nella nostra gastronomia.

Manifestazioni come questa poi possono costituire elemento di stimolo e di rilancio in una fase delicata per tutto il comparto agricolo”. Oltre a trasformare Arezzo nella capitale dell'olio, e a mettere in vetrina alcune tra le migliori produzioni toscane, Medoliva mette in risalto anche il lavoro compiuto dalla Regione sulle strade della ricerca e dell'innovazione in ambito olivicolo. In questo senso centrale è il ruolo di Arsia, l'agenzia per lo sviluppo e l'innovazione in campo agricolo, che è presente a Medoliva con un suo stand, e che, nell'ambito della rassegna organizza convegni forum su temi diversi dalla qualità al rapporto con la salute, dalla difesa fitosanitaria all'innovazione tecnologica.

“Medoliva – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, direttore di Arsia – dimostra che l'olio è un prodotto che merita di essere conosciuto di più proponendo alcune tra le migliori produzioni di vari paesi mediterranei in un confronto stimolante e arricchente. La manifestazione ci indica anche che, per far crescere questo settore è sempre più strategica l'innovazione, soprattutto quando aiuta chi produce a migliorare la qualità e il gusto dei prodotti e chi consuma a riconoscerla e apprezzarla”. Le iniziative di Arsia a Medoliva Nel suo stand Arsia presenta i progetti e le attività di ricerca promosse in ambito olivicolo sia su pannelli che possono essere consultati, sia mettendo a disposizione postazioni video e computer.

Lo stand Arsia è inoltre uno dei punti di rilevazione del consumer test: nella postazione per tre giorni alcuni oli extravergine vengono sottoposti alla valutazione dei consumatori con l'obiettivo di identificare i fattori che guidano il giudizio e le loro scelte. Per l'attività convegnistica due sono gli appuntamenti centrali: domani, sabato, al centro dell'attenzione il rapporto tra Olio e salute e il ruolo che, in questo ambito può rivestire l'innovazione tecnologica (appuntamento alle 9 nella sala congressi), mentre lunedì 17 verranno illustrati i risultati di due progetti di ricerca Aromolio (che contribuirà a caratterizzare e riconosceere gli oli) e Sidio (per contribuire alla difesa fitosanitaria).

Maggiori informazioni su questi eventi su http://olivicoltura.arsia.toscana.it. I numeri dell'olio toscano L’olivicoltura è presente in tutte le province toscane, anche se la concentrazione maggiore si ha tra Firenze, Grosseto, Arezzo e Siena, che da soli coprono oltre il 70% dell’intera superficie. In tutta la Toscana si contano alla fine 97 mila ettari in cui si distribuiscono 15 milioni di piante, mentre oltre 400 sono i frantoi e numerose le imprese di confezionamento.

Se costante negli anni è rimasta la superficie coltivata, molto più sottoposta alle oscillazioni dovute all’andamento climatico è la produzione: mediamente in Toscana si producono ogni anno circa 175 mila quintali di olio di oliva. E’ solo il 3% dell’intera produzione nazionale, ma molto di più, almeno il 40 per cento, se si considerano solo Dop ed Igp, ovvero gli oli certificati e di maggiore qualità. Una partita da oltre 100 milioni di euro l’anno, che si affianca al vivaismo olivicolo: 3 milioni di piante commercializzate ogni anno, il 50% della produzione nazionale.

Le varietà più diffuse in Toscana sono il frantoio, moraiolo, leccino, maurino e pendolino (90% di tutte le piante presenti). Accanto a questi ci sono comunque oltre 60 varietà autoctone, iscritte nei repertori regionali tenuti dall’Arsia. di Massimo Orlandi

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