Emergency: tre operatori umanitari italiani arrestati in Afghanistan

I medici arrestati con l'accusa di collaborazione con i talebani per un attentato contro il governatore Goulab Mangal. Dalla Toscana piena solidarietà. L'assessore Toschi: «Conosco personalmente Garatti. Intervenga il governo Karzai»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2010 19:33
Emergency: tre operatori umanitari italiani arrestati in Afghanistan

Firenze- La situazione che vede coinvolti i tre operatori italiani dell'ospedale di Emergency resta alquanto ingarbugliata. Qual e' la posizione ufficiale del governo sul caso? I tre arrestati in Afghanistan "non sono stati abbandonati" dall'Italia. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, secondo cui le accuse di Emergency di sequestro dei suoi volontari "hanno il sapore di una polemica politica" nei confronti di un soggetto che si dichiara neutrale rispetto alle parti in causa di qualsiasi conflitto: secondo la sua filosofia tutti hanno diritto a cure qualificate.

E subito il portavoce di Helmand in Afghanistan precisa: "mai detto di un legame degli italiani con al Qaida". E gli stessi Talebani confermano: nessun legame con Emergency. Il presunto coinvolgimento degli italiani di in un attentato contro il governatore di Helmand è quantomeno un caso di cattiva informazione. «Ho chiamato Gino Strada subito, non appena avuta la notizia dalla Tv dell'arresto dei tre operatori di Emergency. Gli ho espresso piena, assoluta e incondizionata solidarietà nei confronti del dottor Marco Garatti, che conosco personalmente, e dei suoi collaboratori».

Così l'assessore regionale alla cooperazione internazionale della Toscana, Massimo Toschi, sulla vicenda dei tre operatori di Emergency arrestati in Afghanistan. «Oggi – continua Toschi – ho chiamato la Farnesina e ho parlato con la Direzione Generale per l'Asia. Ho chiesto il massimo impegno per la tutela dei volontari italiani – sottolinea l'assessore regionale – ed ho avuto in risposta la più ampia assicurazione. Mi è stato assicurato, in proposito, che l'impegno dimostrato e le cose fatte da Emergency in questi anni non sono soltant o patrimonio dell'associazione ma appartengono a tutta l'Italia».

Nel colloquio fra l'assessore regionale della Toscana e il Ministero degli Esteri si è parlato anche della possibile origine dell'arresto dei tre italiani. «L'ipotesi che viene fatta – ha riferito Toschi – è che si tratti di una iniziative presa a livello locale. In uno Stato molto sfilacciato come quello afghano, è possibile che vi siano zone grige e ambigue, che portano ad iniziative come questa, a cui potrebbe essere estranea la stessa presidenza Karzai. Da parte mia – ha concluso Toschi – ho ricordato che l'Italia sostiene la presidenza Karzai e dunque il governo Karzai deve fermare operazioni come questa, che sono delle vere e proprie provocazioni, che hanno l'unico scopo di cacciare Emergency dall'Afghanistan.» Anche l'assessore Massimo Toschi ha firmato l'appello lanciato sul sito di Emergency per la liberazione dei tre italia ni arrestati. Il coordinatore di Italia dei Valori provincia di Firenze, Alessandro Cresci, e i referenti cittadini IdV Firenze, Cinzia Niccolai e Mario Rizzuti, esprimono solidarietà a Emergency, a Gino Strada e alle famiglie dei membri dello staff.

La pretestuosa e infamante accusa di legami con i terroristi di al Qaeda, confermata da una successiva falsa confessione dei nostri tre connazionali e del resto degli arrestati , è un ignobile attacco ad una associazione indipendente che si batte per salvare le vittime della guerra. Dal 1999 ad oggi Emergency ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso senza mai avere altro scopo, dimostato, che non l'amore per la vita umana, a rischio della propria vita.

Al governo afgano chiediamo di liberare, senza indugio, lo staff di Emergency, al ministro Frattini di spendersi tentando tutte le strade possibili affinchè ciò avvenga e le false accuse siano ritirate. “Auspico che vengano rispettati i sacri diritti umani e di difesa riconosciuti da tutte le convenzioni internazionali”. E’ quanto ha dichiarato oggi in consiglio comunale il vicepresidente del consiglio comunale Salvatore Scino (PD) dopo aver appreso dei tre operatori sanitari di Emergency fermati in Afghanistan.

“Invito anche il sindaco Renzi – ha detto Scino- e ad operarsi presso le autorità del governo italiano affinché i diritti vengano rispettati”. Quasi 100 mila persone hanno firmato in poche ore la petizione pubblicata su Internet da Emergency per la liberazione dei tre medici fermati sabato scorso. Ornella de Zordo e la lista perUnaltracittà esprimono piena solidarietà agli operatori di Emergency arrestati dalle autorità afgane con assurde accuse di terrorismo, e invitano tutti a firmare l'appello per la loro liberazione.

Il lavoro di Emergency, che presta la propria opera di assistenza sanitaria nei paesi più martoriati dalla guerra senza fare discriminazioni fra amici e nemici, è a nostro avviso uno strumento indispensabile per la costruzione di una vera pace tra i popoli. E' importante che il Governo faccia tutto il possibile per salvaguardare l'attività di Emergency in Afganistan e faccia sentire la propria voce a tutela dei volontari portati via con la forza, invece di mantenere atteggiamenti di distacco tanto prudenti quanto fuori luogo.

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