Il trasferimento della progettazione a Catania preoccupa i dipendenti

Presso lo stabilimento fiorentino mobilitazione delle RSU all'indomani della notizia del trasferimento di parte della produzione in Sicilia. Dopo la prima Assemblea trenta minuti di sciopero in attesa dell'incontro con l'Azienda previsto per il 2 aprile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2010 14:53
Il trasferimento della progettazione a Catania preoccupa i dipendenti

GE Transportation è solo una delle tante realtà aziendali che fanno capo al colosso mondiale con sede negli USA. Lo stabilimento di Firenze e quello di Genova occupano circa 210 dipendenti più l'indotto, operanti nel settore ferroviario, per quanto concerne la sicurezza ed il segnalamento. Diversi i prodotti progettati e realizzati in questi anni che hanno portato il gruppo di lavoro ad un alto livello di maturità professionale ed internazionalmente riconosciuto e qualificato. Del tutto inaspettata è giunta la notizia di un trasferimento a Catania di parte della progettazione di nuovi prodotti all'interno della strategia aziendale definita 'Progetto Delta'. "I dipendenti sono venuti a conoscenza di questa decisione - spiega Daniele Calosi di FIOM CGIL Firenze - attraverso un mero avviso affisso nella bacheca interna allo stabilimento, cui hanno fatto seguito le conferme di alcuni ingegneri destinati alla trasferta formativa presso il nuovo insediamento industriale siciliano". "Una scelta - continua Calosi - operata senza interloquire con le rappresentanze sindacali né tantomeno con le istituzioni locali quali Provincia o Regione, direttamente ed indirettamente interessate datosi che per il trasferimento si fa affidamento su un investimento interno molto rilevante dell'ordine dei 50 milioni di dollari, cui vanno sommati i previsti fondi europei destinati allo sviluppo industriale del sud" "Non è una guerra tra noi e Catania - precisano i rappresentanti dei dipendenti - poiché il fatto di portare lavoro dove non c'è, da un punto di vista sindacale è sicuramente un bene, però la gestione della situazione operata senza chiarire anticipatamente il piano industriale all'interno del comparto umano già esistente ci ha spiazzati" "Il 2 Aprile - spiega Calosi di Fiom - ci sarà l'incontro in Confindustria durante il quale domanderemo ai vertici dirigenziali di rendere noto il piano industriale comprensivo della finalità dei singoli investimenti.

La preoccupazione - continua - è che possa esserci un depauperamento dell'esperienza e conoscenza tecnica sviluppatasi nel corso degli anni per deviarla in un contesto che al momento si presenta al mercato del lavoro con una ricerca di ingegneri presso la Facoltà di Catania al fine di realizzare contratti di lavoro subordinato" La GeTs ha fatto seguito all'Assemblea interna con un comunicato volto a rassicurare i dipendenti confermando le sedi Toscana e ligure e l'importanza del sito fiorentino, al contempo specifica che l'attività di ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti, definita 'una chiave per il futuro' verrà trasferita, lasciando alle attuali sedi il compito di regionalizzare i prodotti, come spiegano meglio Gianni Falugiani e Roberto Chini delle RSU: "Si tratterà di testare e modificare i prodotti adattandoli alle singole specifiche realtà in cui dovranno essere impiegati" La condanna di Fiom Cgil e Uil, presente con il segretario Sergio Dolfi, è unanime, sulla decisione di non investire più in Toscana andando a cercare finanziamenti, mezzi e risorse altrove e tralasciando un know how aziendale ricco di esperienze e fondato su anni di pratica e di studio. di Antonio Lenoci

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