Architetti: 'Intreccio di norme rende impossibile non incorrere in irregolarità'

Il Consiglio dell'Ordine degli Architetti PPC di Firenze: "L’emergenza che ci troviamo ad affrontare adesso è la riconquista della professionalità come categoria civile, per guardare in faccia il futuro senza inseguire ingannevoli chimere".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2010 15:25
Architetti: 'Intreccio di norme rende impossibile non incorrere in irregolarità'

"Le vicende che in questi giorni coinvolgono la Protezione Civile ci permettono, al di là delle accuse che se confermate getterebbero un’ombra funesta sull’intero paese, di mettere a fuoco uno dei grandi problemi di questo paese che sta opprimendo i lavori pubblici e quelli privati: l’intreccio di norme nazionali, regionali e comunali in materia di edilizia e di urbanistica è tale da rendere praticamente impossibile lavorare nel campo dell’architettura senza incorrere in irregolarità procedurali.

L’eccesso della norma può produrre, con il pretesto dell’urgenza, il suo azzeramento e conseguenze a volte incontrollabili". Così, in una nota stampa, il Consiglio dell'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Firenze interviene nella vicenda relativa all'inchiesta sul G8 de la Maddalena e le altri grandi opere previste in Italia. "La necessità - prosegue lo scritto -, ravvisata dal Governo Italiano, di affidare la gestione dei lavori pubblici di maggior entità nelle mani di un organismo in grado di eludere il groviglio normativo creato dallo Stato stesso, al solo fine di rispettare i tempi, non fa altro che denunciare la necessità di mettere mano a una riforma organica dei sistemi di gestione del territorio che ci porti finalmente a essere uno stato moderno, una riforma che ci permetta di evitare che si costituiscano poteri posti, per legge, al di sopra della legge, come uno stato nello stato, e di garantire a tutti i cittadini, nella necessaria trasparenza, pari opportunità di lavoro e competizione". "L’idea che si debbano gestire le opere di grande importanza per le nostre città e per il nostro paese come se fossero delle calamità naturali, la dice lunga su come sia intesa l’architettura oggi in Italia, e a quali rischi possa andare incontro se male dirette e controllate.

Le esigenze di questo paese non sono solo quelle di realizzare rapidamente alcune opere simboliche, a volte nell’interesse di pochi, di scarso impatto sulla vita della stragrande maggioranza dei cittadini, che riceverebbero invece grandi benefici se l’architettura e l’urbanistica fossero programmate e gestite con regole chiare e certe. L’emergenza che ci troviamo ad affrontare adesso è la riconquista della professionalità come categoria civile, per guardare in faccia il futuro senza inseguire ingannevoli chimere" conclude il Consiglio dell'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Firenze.

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