I viola dominano, la Roma concretizza

Meritevoli ma non vincitori, al Franchi la squadra di Ranieri si conferma cinica e concludente. Prandelli dispone bene i suoi, Montolivo è monumentale, ma non basta, nel calcio vince chi segna.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2010 00:15
I viola dominano, la Roma concretizza

I tifosi salutano Martin Jorgensen e nel freddo di una serata fiorentina si apprestano ad assistere allo spettacolo che potrebbe riportarli a ridosso delle prime oppure gettare ulteriore ombra su un momento difficile da superare. Fiducia tanta, entusiasmo equilibrato, un po' di nervosismo per gli ospiti 'rumorosi', inizia il match. Prandelli schiera dal primo minuto Kroldrup e Bolatti, sulle fasce ex derbyman De Silvestri e Pasqual. Marchionni e Vargas esterni offensivi, Montolivo mediano, regista, onnipresente.

Jovetic a supporto di Gilardino e gli occhi sono tutti su di lui, a digiuno di reti. Grande pressing da parte dei gigliati e Roma che tiene le distanze. La Fiorentina si presenta in grande forma e sfodera un eccellente gioco a centrocampo producendo infinite occasioni, i giallorossi faticano a trovare percorsi praticabili. Marchionni e Vargas corrono molto e sembrano aver recuperato il momento di stanchezza, spendono tutto proponendosi continuamente in avanti.

Purtroppo la manovra viola risulta inconcludente, priva dello spunto essenziale per creare davvero problemi a Julio Sergio. A metà primo tempo si iniziano a vedere delle maggiori profondità, prima con Gilardino poi con una azione che porta Vargas alla conclusione ravvicinata al volo, palla dentro ma rete annullata tra le proteste. Il peruviano prova anche un diagonale dalla distanza ma l'estremo difensore giallorosso tocca senza trattenere, nessuno dei viola è in zona per ribattere in rete. Alcuni interventi del portiere della Roma denotato il buon momento dei viola. Montolivo è devastante quando esce dall'area difesa da Frey arpionando il pallone e se lo porta per tutto il campo offrendo solo all'altezza della trequarti abbondante un diagonale smarcante per De Silvestri che ha seguito l'intera azione ed a tu per tu con Julio Sergio in tentativo disperato di uscita...

calcia alle stelle la rete dell'1 a 0. Nella ripresa Ranieri sostituisce Totti, la Roma resta compatta e granitica, non offre niente di particolare, né tenta di emergere per brillantezza o scaltrezza offensiva. Si limita a tentare acuti in contropiede, ed osserva l'avversario che prosegue nel pressing e nel confenzionare occasioni. Jovetic per ben due volte offre l'assist giusto a Gilardino che nella prima occasione cerca di piazzarla mettendo rasoterra addosso al portiere e la seconda sfiora il passante anticipando nello spazio difensore e portiere ma non riesce a deviare in porta la palla che si perde sul fondo. Nonostante gli errori lo Stadio continua ad intonare il coro "Gilagol" ed a sostenere la squadra. Donadel subentra a Bolatti. La Fiorentina usufruisce di una punizione ravvicinata che Vargas manda sulla barriera (ravvicinata anch'essa?) e successivamente di una serie considerevole di calci d'angolo che non hanno esito. Alla Roma ne basta uno invece, durante un capovolgimento di fronte per trovare in area Vucinic che stoppa mette a terra, guarda Frey appostato sulla linea di porta ed attorniato da maglie viola scarica sotto la traversa evitando il portiere che cerca di coprire la parte bassa dello specchio. Prandelli manda in campo anche Keirrison, ma i viola sono stanchi e continuano la partita in sordina, colpiti nel momento peggiore, stremati, incapaci di concludere in una porta che appare stregata. Ranieri a fine gara si complimenta con i suoi ed ammette di non aver mai subito tante azioni gol da nessuna altra squadra, per i viola occasioni infinite di siglare il match e chiudere l'incontro con il benestare del pubblico di casa.

Prandelli, dopo aver ringraziato il pubblico che è rimasto al fianco della squadra per tutta la partita, ammette il momento di difficoltà e si dice certo di poter uscire presto dall'ombra che è calata sui suoi ragazzi. Ma la Fiorentina ha da rimproverarsi solo la scarsa precisione nel tiro e la poca concretezza, perché fisicamente e tatticamente ha espresso un ottimo calcio, guidata da un capitano che, da solo, ha reso lo spettacolo degno di essere ammirato. di Antonio Lenoci

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