Franco Biondi Santi, Montalcino e il Brunello

La storia del Brunello è legata alle vicende della famiglia Biondi Santi, che lo seppe “creare”, produrre e valorizzare nel corso degli anni. A raccontarla è Franco Biondi Santi, erede e custode di una delle più illustri tradizioni enologiche italiane.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2010 17:29
Franco Biondi Santi, Montalcino e il Brunello

Non è facile raccontare la storia di una dinastia come quella dei Biondi Santi, a cui si deve innanzitutto essere riconoscenti per aver saputo “plasmare”, produrre e valorizzare uno dei vini più longevi e rinomati al mondo: il Brunello di Montalcino. Ecco che allora Maurizio Boldrini, Bruno Bruchi e Andrea Cappelli lasciano con discrezione che a raccontare le vicende della famiglia e l’indissolubile legame col territorio di Montalcino sia lo stesso Franco Biondi Santi, il “Gentiluomo del Brunello”, erede e custode di una delle tradizioni enologiche più longeve ed illustri del nostro Paese.

Un viaggio tra le splendide colline di Montalcino, nel cuore pulsante della campagna Toscana, dove troviamo la maestosa Tenuta Greppo, vero e proprio angolo di paradiso, nonchè “ventre materno” del Brunello di Montalcino. E’ qui che ancora oggi prosegue la tradizione che ha visto la famiglia Biondi Santi impegnata da oltre un secolo nella produzione e nell'affermazione del suo nobile vino, ed è qui che Franco Biondi Santi ci racconta con garbo la storia ed i valori umani e culturali di una famiglia che ha saputo raggiungere vette di eccellenza in campo enologico e non solo.

Tra aneddoti, testimonianze, ricordi commossi e splendide foto, “Questa è la mia terra” si rivela un garbato e gradevole omaggio verso una delle più autorevoli figure del panorama enologico italiano: Franco Biondi Santi, “l’alchimista che trasforma gli acini in oro liquido”. Massimiliano Locandro

Notizie correlate
In evidenza