''Pietre'' al teatro Mignon di Montelupo

Il lavoro firmato da Anna di Maggio intende discostarsi da ogni tipo di banale retorica, esplorando nuovi canali espressivi e riuscendo nel difficile proposto di onorare i caduti, oltre che ricordargli.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 gennaio 2010 15:34
''Pietre'' al teatro Mignon di Montelupo

In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria, il teatro cinema Mignon di Montelupo (Firenze) ospiterà uno spettacolo ad ingresso libero, volto alla commemorazione delle vittime perpetrate dall’ideologia nazifascista. Il lavoro firmato da Anna di Maggio intende discostarsi da ogni tipo di banale retorica, esplorando nuovi canali espressivi e riuscendo nel difficile proposto di onorare i caduti, oltre che ricordargli.

In particolare si parlerà delle vittime più innocenti, e le migliaia di bambini sterminati nei campi di prigionia confluiranno simbolicamente attraverso l’animazione dei pupazzi dall’artista Amy Luckenbach, celebre burattinaia recentemente scomparsa. Questi bimbi di pezza fatti rivivere da Adriano Silvestri e Cristina Conticelli faranno da sfondo con le loro azioni reiterate, alle quattro toccanti storie protagoniste, racconti che emergeranno da una dimensione quasi sognante.

Le atmosfere sospese e spezzate avranno un accompagnamento musicale d’effetto, colonna sonora atipica realizzata dal sound designer Luigi Mastrandrea. “Pietre”, come i piccoli sassi lasciati sulle tombe ebraiche, tradizione risalente al periodo nomade per evitare che la sabbia fosse spazzata via dai venti, e ancora “Pietre” come quelle usate dai bambini di tutto il mondo per il gioco anche detto della campana. Ecco le due anime ambivalenti di questo spettacolo, da un lato il ricordo drammatico della morte e della violenza e dall’altro il gioco, ovvero la vita che continua nonostante tutto, anche se rinchiusa, vessata e attentata.

L’originalità e la forza della pièce sta nella sua forma e essenza performativa, un punto di partenza per future collaborazioni artistiche, un’esperienza in divenire non autoconclusiva, proprio per rendere il 27 gennaio non solo una data simbolo ma contaminazione culturale capace di ridare in qualche modo vita ai volti cancellati dall’abominio della shoa. 27 gennaio ore 10-13 per le scuole; ore 21 per la cittadinanza. Ingresso gratuito.

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