Betti: ''Difficile intervenire se il governo taglia e accentra''

L'assessore regionale oggi in Val di Bisenzio, a Vernio e Cantagallo. La Regione Toscana farà la sua parte. Dal Ministero mai arrivati i 13 milioni e mezzo del 2009.

Redazione Nove da Firenze
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10 gennaio 2010 17:49
Betti: ''Difficile intervenire se il governo taglia e accentra''

"Presteremo la massima attenzione a questa ed altre emergenze in corso. Certo dobbiamo fare i conti con risorse sempre più esigue, soldi per adesso solo promessi e competenze che il governo, in materia di difesa del suolo, sta sottraendo alle Regioni". L'assessore alla protezione civile e difesa del suolo Marco Betti oggi era in Valbisenzio, in provincia di Prato: un sopralluogo a Mercatale di Vernio e a Montepiano, isolata da prima di Natale per una vasta frana lungo la strada regionale che di fatto ha inghiottito gran parte della carreggiata.

Un sopralluogo in compagnia dei sindaci di Cantagallo e Vernio, del presidente della Comunità montana, del presidente della Provincia di Prato e del presidente dell'Uncem, l'Unione delle comunità montane di tutta la Toscana. "Occorre fare presto – dice Betti – La frana e l'isolamento del paese, qui come in altre parti della Toscana, mette a rischio le stesse attività economiche. I Comuni si sono già rimboccati le maniche per creare una viabilità alternativa sicura e adeguata al traffico che dovrà transitare".

"Noi – promette - faremo la nostra parte. Certo però è difficile anche solo programmare quando il governo non distribuisce le risorse che pure erano state destinate alle Regioni. Aspettiamo ancora – spiega - i 13 milioni e mezzo stanziati l'anno scorso e che il Ministero non ha mai ripartito". Tredici milioni, che si sommavano ai 20 stanziati da Regione e enti locali e con cui erano già stati programmati interventi sulle aree più colpite dalle piogge un anno fa e opere di prevenzione su argini e terreni franosi, in Lunigiana e Garfagnana, dove adesso la situazione si è aggravata.

"Oltre a questo - conclude l'assessore regionale - qualcuno vorrebbe adesso toglierci pure le competenze. Con una norma inserita nell'ultima finanziaria e un decreto legge proposto ed approvato dal ministro Prestigiacomo prima della fine dell'anno, le Regioni rischiano su molti temi di essere al massimo 'ascoltate'. E a volte neppure questo: come sul miliardo del Cipe stanziato per rimuovere le situazioni di più elevato rischio idrogeologico o i piani straordinari del post emergenza. Quello che si delinea è un modello, non concordato e mai discusso, dove è il ministero che decide tutto: compresa la quota di cofinanziamento regionale nel caso di accordi di programma". di Walter Fortini

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