Autonomia differenziata per la Toscana, Giani ci spera

Il presidente regionale ieri sera al Galluzzo. 'Renzi? Ha fatto sbagli catastrofici ma resta un cavallo di razza...'

Antonio
Antonio Patruno
07 giugno 2022 10:36
Autonomia differenziata per la Toscana, Giani ci spera

GALLUZZO (FIRENZE) - Le iniziative intraprese da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna nel 2017, sul riconoscimento di maggiori forme di autonomia alle Regioni a statuto ordinario, ai sensi dell'articolo 116 della Costituzione, fecero a suo tempo rumore. Sull'argomento è tornato ieri sera Eugenio Giani, al Festival dell'Unità itinerante fiorentino iniziato al Galluzzo frazione di Firenze. Pungolato da Luigi Caroppo, caporedattore de La Nazione, il presidente della Regione Toscana ha indicato tre possibili ambiti di realizzazione per l'autonomia differenziata toscana: l'energia, i beni culturali e le infrastrutture.

"Abbiamo l'energia geotermica grazie a Larderello e non solo, abbiamo bacini idrografici importanti da poter anche sviluppare. Per i beni culturali, vi pare giusto che da un Museo come gli Uffizi visitato ogni anno da molti milioni di persone, neanche un euro ricada sulle amministrazioni locali toscane?", ha sottolineato tra l'altro Giani.

Anche di questo il presidente regionale parlerà oggi con il ministro per gli affari regionali Mariastella Gelmini, a Firenze per il convegno “Prospettive del regionalismo con l’autonomia differenziata” promosso dalla presidenza della Regione e che si terrà alle 16.30, a Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo . All’incontro parteciperà anche Vannino Chiti, presidente della Regione dal 1992 al 2000. La Regione ha organizzato anche una mostra, che verrà inaugurata sempre oggi alle 18, dal titolo “La festa della Regione Toscana 7/8 giugno anniversario del primo voto per le Regioni a statuto ordinario nel 1970”.

Nel corso della lunga chiacchierata, nella quale Giani ha fatto il punto dopo due anni di governo regionale, e seguita con interesse da un buon pubblico

sono stati toccati molti argomenti tra cui il referendum sulla giustizia del 12 giugno e Matteo Renzi.

"Per il referendum andrò a votare - ha premesso Giani - perché sono convinto che è un dovere civico farlo. Andrò a votare e voterò "no" secondo le indicazioni del mio partito. Dico però che a mio avviso questi sono quesiti di nicchia, la gente non mi pare contenta di scegliere su questi argomenti ed è molto probabile che non si raggiunga il quorum del 50%. Questa è una materia da parlamento, personalmente vorrei che il referendum fosse utilizzato per le grandi questioni come furono a suo tempo aborto e divorzio".

Per quanto riguarda Matteo Renzi, che nel suo ultimo libro ("Il Mostro" edito da Piemme) ha citato con affetto Giani ricordando l'abbraccio romano dopo che l'ex premier sventò l'elezione di Elisabetta Belloni (coordinatrice dei Servizi Segreti) al Quirinale, il presidente toscano non ha nascosto una immutata stima anche se adesso sono in partiti diversi. "Matteo - ha detto Giani - l'ho conosciuto nella sua grande crescita prima da presidente della Provincia e poi da sindaco di Firenze, gli riconosco grandissime doti.

Ha fatto cose importanti pure come presidente del Consiglio ma anche sbagli catastrofici come quello sul referendum che è diventato una scelta sulla sua persona... Lui è così, un po' testone, guascone ma sempre cavallo di razza ed è in grado di esprimere una valenza positiva. La sua azione fu determinante nel portare Mattarella alla presidenza della Repubblica, due volte, e poi Draghi alla presidenza del consiglio, due scelte ottime. Questo è un Governo che ci dà autorevolezza nel mondo".

Giani nel corso della serata ha anche ricordato il periodo più duro dell'emergenza Covid, quando in Toscana morivano anche 70-80 persone al giorno: "In quei giorni spesso non ho dormito - ha raccontato il presidente regionale - era una situazione veramente difficile che alla fine abbiamo superato bene".

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