FIRENZE– Un attentato al cuore dell'Europa è quello che si sta consumando da questa mattina a Bruxelles. Intorno alle 8.00 di stamani Bruxelles è stata messa sotto attacco. Prima due esplosioni all'aeroporto di Bruxelles Zaventem alle 8 del mattino che hanno ucciso almeno 13 persone e ne hanno ferite 35. Un'ora dopo altre due bombe sono esplose in centro, alle fermate di Metro Maelbeek e Schuman, vicino alle istituzioni europee: uccidendone 15. Sono 10 i feriti gravi e ed altri 45 feriti più leggeri.
La stazione della metro dove c'è stata una delle esplosioni è distante appena alcune centinaia di metri dagli uffici della Regione Toscana a Bruxelles, sul lato opposto della rotonda che si snoda davanti. Di fianco agli uffici al numero 14 di Rond Schumann, c'è la sede della Commissione Europea. Sono sei i dipendenti toscani che lavorano e vivono nella capitale belga: il dirigente, tre funzionari e due assistenti. Erano in due al lavoro quando ci sono stati i primi attacchi, una dipendente e il dirigente, assieme ad alcuni stagisti. E' stato chiesto loro di non uscire e di rimanere nel palazzo. Gli altri quattro si stavano recando al lavoro e sono stati invitati a tornare a casa. In questo momento non ci sono assessori o delegazioni a Bruxelles.
"Siamo chiusi negli uffici e per ora non possiamo uscire -spiega a Nove da Firenze Roberto Onorati, funzionario fiorentino della Direzione Personale della Commissione Europea- sembra di essere sul set di un film, sirene spiegate, militari, persone che corrono. Purtroppo la situazione è difficile. Soprattutto nel quartiere europeo, poichè nella stazione di metropolitana Maelbeek un kamikaze si è fatto saltare in un vagone. Io sono in ufficio e per ora non è possibile uscire, in attesa di notizie dalle autorità. Bisogna mantenere la calma, anche se non è facile: praticamente è da stamattina alle 9:00 che c'è un passaggio continuo di ambulanze e macchine della polizia. Le sirene continue non fanno altro che creare più tensione".
Si trova nella capitale belga la responsabile comunicazione e relazione esterne di Confindustria Toscana Sud Virginia Masoni: "Sono arrivata a Bruxelles due giorni fa per seguire dei seminari all'interno della Delegazione di Confindustria presso l'Unione Europea. Questa mattina quando è iniziata a circolare la notizia dell'esplosione all'aeroporto inizialmente i media locali parlavano di un tentato attentato, poco dopo sono arrivate le tragiche conferme dell'entità della tragedia: due esplosioni, 13 morti, moltissimi feriti. Mi sono spostata dall'hotel dove alloggiavo alla sede degli uffici di Confindustria.
Qua abbiamo appreso del secondo attentato presso le due stazioni metro di Maelbeek e Schuman che si trovano vicino alle sedi del Parlamento e del Consiglio europeo: 15 morti è il primo bilancio diffuso. La città è completamente bloccata, macchine della polizia ed ambulanze sono ovunque. E' stata chiusa la frontiera tra il Belgio e la Francia, bloccati i treni con la Germania. Siamo di fronte ad una ferita profondissima per tutta l'Europa a tre giorni dall'arresto di Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attentati di Parigi."
"Strazio e dolore per gli attentati di stamane. Lavoratori, studenti e turisti morti o feriti. Una spirale di sangue e fuoco che pare non fermarsi più. A Bruxelles si conduce una guerra quartiere per quartiere. Il califfato e il terrorismo islamista rivelano la loro natura extraterritoriale. L'odio alberga nel cuore dei terroristi. Aeroporti e metropolitane prese d'assalto: un copione già visto". Così scrive il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel suo profilo Facebook. "Dopo Parigi – prosegue Rossi - avevamo detto che il nostro stile di vita, le nostre libertà di movimento erano minacciate.
Questo è vero. Ma l'impressione è che le cellule terroristiche riescano a sottrarsi all'ordine pubblico nonostante la nostra prevenzione. Questo è un sintomo di debolezza del nostro sistema di sicurezza che va ammodernato, consentendo quello che non è accaduto nei mesi scorsi: lo scambio di informazioni e la creazione di un'intelligence comunitaria, di una polizia comune". "È difficile individuare una matrice chiara e anche una motivazione, un movente razionale – riflette il presidente toscano - Certo è che l'accordo con la Turchia, l'altalenanza delle nostre relazioni con le monarchie sunnite, gli indugi sulla Siria e sulla Libia confermano l'incertezza della nostra politica estera.
L'accordo per i respingimenti, ad esempio, penalizza i cartelli criminali. Ma i traffici con le monarchie sunnite svelano un'indolenza degli affari verso la scia di sangue e distruzione. Le autorità europee devono mettere in conto che qualunque decisione sui rapporti tra noi e il mondo arabo avrà ripercussioni nella vita interna dei nostri Stati. Per questo motivo la responsabilità degli Stati deve mettere in conto che ogni errore può compromettere la vita e la libertà dei cittadini".
"Questa ennesima ondata di terrore e panico va ad allungare la lunga scia di sangue che sta colpendo l'Occidente costringendoci a non farci sentire al sicuro -interviene Alessandro Scipioni, Commissario Provinciale Lega Nord Livorno- nessuna nazione è esente da tale furia integralista e le priorità devono divenire azioni. L'esigenza di effettuare controlli più severi, l'esigenza di poter tornare a viaggiare o anche semplicemente andare in metropolitana; perchè le nostre abitudini stanno divenendo un lusso a cui troppo spesso dobbiamo rinunciare.
Sentiamo più che mai, oggi, la solidarietà con la città di Bruxelles, il nostro pensiero e supporto va ai famigliari delle vittime ma non solo, siamo tutti vittime della paura, ci stiamo costringendo a guardare i volti delle persone che ci passano vicine perchè oramai viviamo con il fiato sospeso. Il Governo deve garantire la sicurezza, farci sentire al sicuro e vigilare sulla nostra civiltà. Questo attentato ancora una volta ha sconvolto i nostri cuori, una tragedia priva di senso se non quello fondamentalista di un'idea che si bagna le mani di sangue.
E' inimmaginabile pensare di continuare a vivere nella paura, l'esasperazione diverrà l'ennesimo meccanismo malato di una condizione di vita impossibile da sopportare. Chiediamo allora di poterci sentire di nuovo sicuri nelle nostre città, in casa nostra. Chiediamo che venga davvero fatto qualcosa di significato, un qualcosa di forte affinchè quel che è successo a Bruxelles non debba ripetersi più. La Lega si unisce al dolore di ogni vittima, di ogni persona che ha visto la sua quotidianità sconvolta e le proprie abitudini strappate via.
Ci uniamo affinchè non accada più, ci uniamo per dar voce al bisogno di riprendere in mano la nostra vita".