Attacchi di Commisso alla stampa: alcune reazioni politiche

Draghi e Cellai (Fdi): "Auspichiamo un rapido chiarimento". Bundu e Palagi (Spc): "Illazioni inaccettabili"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 maggio 2021 18:10
Attacchi di Commisso alla stampa: alcune reazioni politiche

“Non ci sogniamo neppure di mettere in dubbio per uno sfortunato episodio il ruolo e i meriti fin qui mostrati dal presidente Rocco Commisso. Crediamo però che il suo attacco ai giornalisti sia fuori luogo e ingeneroso nei confronti di chi quotidianamente svolge un servizio ai propri lettori esercitando (crediamo sempre liberamente) la propria facoltà di critica”. Lo dichiarano il consigliere di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai insieme al capogruppo Alessandro Draghi.

“Firenze è la città di guelfi e ghibellini; la critica anche aspra fa parte del nostro dna, ma questo non deve e non può diventare motivo per creare una frattura tra la Fiorentina e i giornalisti che la raccontano – aggiungono Cellai e Draghi –. Il nostro auspicio è che questo episodio venga rapidamente superato, e che tra le parti ci sia quanto prima un chiarimento. Come ogni tifoso abbiamo a cuore la squadra della nostra città e non vogliamo che polemiche insensate ne turbino il cammino futuro”.

Queste invece le dichiarazioni al riguardo di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune:

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"Non crediamo che il sistema dell'informazione italiano sia perfetto, anzi. Lo diciamo per evitare ipocrisie. Siamo convinti che non sia impossibile fare giornalismo, ma che in una società dove conta principalmente garantire i profitti dell'economia privata sia difficile poterlo praticare in modo efficace e utile alla democrazia. Premesso questo riteniamo comunque inaccettabili le illazioni lanciate dall'attuale Presidente della ACF Fiorentina.Se la squadra ha rischiato di retrocedere sarebbe colpa della stampa.

Sono dichiarazioni dal sapore berlusconiano che talvolta si applicano alla vicenda dello stadio, per cui se non si fa nulla sarebbe colpa della politica, o dei comitati (è una retorica da scaricabarile che ritroviamo anche in alcune dichiarazioni istituzionali del nostro Comune). C'è un grande vuoto nel dibattito pubblico e ci sorprende che si possa finire per mettere in discussione il lavoro delle singole persone, perché colpevoli di avere un proprietario della testata per cui scrivono. Come se vantarsi del proprio denaro, in tempi di crisi pandemica, fosse un gesto di carattere autentico.La politica non deve certo commentare gli eventi sportivi, ma volentieri esprimiamo solidarietà alla stampa, attaccata perché si permette di essere critica.

Anzi, la vorremmo sempre più pungente e incalzante, specialmente verso chi ha il potere e il denaro".

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