Asili Nido in Toscana, a Firenze il presidio di protesta

Educatori contrari alla cessione dei servizi alle cooperative

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 maggio 2014 17:41
Asili Nido in Toscana, a Firenze il presidio di protesta

Il rischio è quello di perdere il ruolo primario del servizio pubblico, di arrivare al sovraffollamento degli asili.Perdere le garanzie di controllo e di sicurezza, compresi i diritti fondamentali acquisiti nel corso degli anni da parte dei dipendenti, delle famiglie e dei bambini diretti interessati del processo educativo.Educatori da tutta la Toscana sono scesi in strada a Firenze in via Cavour per guardare verso il consiglio regionale della Toscana ed esclamare "State distruggendo il sistema". Dito puntato sul nuovo regolamento regionale dei servizi all'infanzia pubblici e privati presenti sul territorio che entrerà in vigore il prossimo mese di settembre: meno educatori e classi più nutrite

"Non siamo in lotta contro i dipendenti delle cooperative - spiegano i manifestanti - che probabilmente hanno tutto il desiderio e la preparazione per svolgere al meglio il loro lavoro. Ma non possiamo nasconderci quelle che sono delle verità lampanti come ad esempio la mancanza di diritti fondamentali caratteristica peculiare di chi svolge attività non come dipendente ma come operatore di una coop privata".Esempi concreti? "Noi costiamo di più alle casse pubbliche, un nostro contratto costa in media 1700 euro mentre un operatore della cooperativa ne costa 1000, questo perché ci sono molte meno tutele. Senza contare il fatto che se qualcosa a noi non torna lo possiamo segnalare ed andare anche contro l'Amministrazione, in una realtà cooperativa, lo sappiamo è già accaduto, è più difficile andare contro al sistema e se la mensa non funziona, ad esempio, tutto resta in famiglia". 

Questo ricade anche sul ruolo dell'educatore? "Certo, quali garanzie ci possono essere sulla continuità di gestione delle classi con i ragazzi che aumentano e gli educatori che diminuiscono? Auguriamo loro di farcela, ma a quale prezzo?".A Firenze chiude l'Asilo del Melograno dopo 35 anni di attività: "Hanno perso il contatto con la realtà, così arroccati come sono nei palazzi i politici non si rendono conto dei problemi della gente" lo dice Stefano Cecchi commentando la notizia arrivata fulminea sugli operatori della struttura fiorentina.Tutelati gli scolapasta e non i dipendenti. "Siamo con i mobili già etichettati per il trasloco - racconta una educatrice del Melograno - i pensili della mensa e varie attrezzature saranno utilizzate per il nuovo asilo nido realizzato all'interno dell'ex Meyer dove noi saremo sostituiti da personale di una cooperativa che si aggiudica il bando con l'asta al ribasso"

Il Consigliere Regionale di Sel Mauro Romanelli, insieme al Candidato a Sindaco della Sinistra a Firenze Tommaso Grassi, ha partecipato alla manifestazione degli educatori degli asili nido davanti al Cosiglio Regionale della Toscana: "Sull'istruzione, sugli asili, non si può risparmiare, accettando logiche al ribasso: la Regione e i Comuni devono pretendere che lo Stato riapra una stagione d’investimenti nella scuola e nei servizi all'infanzia, e casomai la Regione dovrebbe intervenire con proprie risorse per garantire i migliori livelli di qualità, non abbassare gli standard” così il Consigliere Romanelli, unico a votare contro il provvedimento della Giunta, passato invece con i voti di Pd e Forza Italia, si è impegnato a chiedere , insieme ad altre forze, che la Giunta venga in aula a riferire sul tema, per tenere un dibattito in Consiglio che permetta ad ogni forza politica di chiarire la propria posizione e casomai invitare la Giunta ad un ripensamento.

"Il Melograno chiuderà il 30 giugno per l’impossibilità di pagare il canone d’affitto" ha ricordato infine Grassi.

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