Asili nido, Grassi, Verdi e Trombi: “Fondi per comprare posti nelle strutture e non ai genitori che hanno già iscritto i figli”

Giachi: «Il Comune sta già provvedendo a gestire le iscrizioni e la nuova tariffa agevolata che sostituisce i buoni servizio»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 agosto 2016 01:10
Asili nido, Grassi, Verdi e Trombi: “Fondi per comprare posti nelle strutture e non ai genitori che hanno già iscritto i figli”

"Il sistema degli asili nido è andato in tilt. Ai fiorentini nessuno aveva comunicato che da quest'anno i buoni non venivano più erogati direttamente alle famiglie, ma trasformati in fondi erogati dalla Regione ai Comuni per 'acquistare' posti negli asili nido privati. Una inversione della procedura celata alla maggior parte dei genitori che necessita di una forte autocritica da parte dell'amministrazione fiorentina. Il Comune stesso si impegni a risolvere i problemi che da oggi a settembre emergeranno".

Lo dichiarano i consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi. "Cosa è successo? I genitori, soprattutto giovani, precari, coppie che spesso sono costretti a tornare a lavoro pochi mesi dopo la nascita del piccolo, hanno deciso, essendo in lista d'attesa per le strutture del Comune, di pre-iscrivere al nido privato il proprio figlio o la propria figlia togliendosi dall'elenco comunale: peccato che se fino a quest'anno avrebbero potuto contare sul buono regionale adesso non è più così.

Anzi la loro preiscrizione si è dimostrata un boomerang che ha persino reso impossibile per il privato, che gestisce il nido, proporre quel posto al Comune per ricevere il contributo economico regionale che, fino allo scorso anno, veniva dato direttamente alla famiglia." "Risultato? Alle famiglie che hanno già pre-iscritto il figlio all'asilo privato non toccherà un euro di contributo della Regione o del Comune, e i genitori, non potendo più contare sull’ancora del posto comunale, dovranno pagare rette anche da 700€ mensili a figlio.

Un danno anche per gli stessi gestori che rispetto alla possibilità che quei posti fossero 'acquistati' dall'ente comunale, adesso non avranno più la certezza dei pagamenti delle rette da parte di genitori che rischiano di trovarsi schiacciati da costi elevati senza alcun contributo pubblico." "Il Comune ha scaricato tutti i costi sulle famiglie: speriamo solo che nessuno decida di rivendicare questo come un risultato mettendo a disposizione altri 158 posti negli asili nido privati grazie al contributo regionale.

Ci sembra già di sentire la ViceSindaca Giachi rivendicare il grosso successo numerico di quest'anno sulle liste d'attesa. Farebbe bene invece a pensare a chi è rimasto vittima della mancata informazione e della modifica normativa. Così si trova agevolato chi avrebbe forse potuto avere soluzioni diverse rispetto al posto nell'asilo e invece viene penalizzato chi per esigenza si è precipitato, a metà luglio, a iscrivere al nido privato il proprio figlio. Ma il sindaco Nardella e l'assessora Giachi hanno idea del danno economico e sociale che è stato fatto dalla loro amministrazione così inefficiente e incapace di gestire un confronto e di informare in tempo le famiglie?" "Chi non avesse ancora presentato domanda negli asili privati si potrebbe persino ritrovare nella situazione di esser obbligato a scegliere una struttura sovvenzionata dal Comune situata dall'altra parte della Città perché gli asili più nuovi e soprattutto quelli più vicini alle aree abitate di Firenze sono già stati riempiti e le cooperative che li gestiscono non hanno potuto offrire neppure un posto perché tutti occupati da chi, ignaro, aveva già proceduto a fare le preiscrizioni.

- concludono i Consiglieri Grassi e Trombi e la Consigliera Verdi del gruppo Firenze riparte a sinistra - Chiediamo in modo deciso che in queste settimane di agosto l'amministrazione dia una risposta e una soluzione alle tante famiglie che sono già preoccupate di non riuscire a pagare le rette e neppure si possono permettere di tenere il figlio a casa. In ogni caso sia chiaro che il Comune non può considerarsi privo di responsabilità per il caos e la situazione creata".

«L'amministrazione sta già provvedendo a gestire le iscrizioni e la nuova tariffa agevolata che sostituisce i buoni servizio. Non ci risulta nessun caos». Così la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi replica ai consiglieri di Firenze riparte a sinistra sugli nido. «I buoni servizio – ha ricordato - facevano parte di un progetto regionale: il progetto ha sempre avuto durata annuale e il Comune di Firenze non ha mai garantito che tale progetto ci sarebbe stato nell’anno educativo successivo, proprio perché dipendente dalla volontà regionale, che lo gestisce con fondi del FSE.

Il Comune, una volta venuto a sapere del nuovo progetto regionale, ha avvertito immediatamente i gestori privati del fatto che i buoni servizio servizio non ci sarebbero più stati, e successivamente, sul proprio sito, è stato illustrato il nuovo progetto regionale ben prima dell’avvio delle iscrizioni. A tutte quelle famiglie che poi si sono rivolte agli uffici comunali, è stato detto espressamente del cambio di progetto e delle implicazioni che questo avrebbe avuto». «Preiscriversi ad un asilo privato – ha proseguito la vicesindaca – non implica togliersi dall’elenco dei nidi comunali, anzi, per poter ottenere i vecchi buoni servizio che i nuovi posti a retta agevolata è indispensabile essere iscritti nelle liste di attesa per i nidi comunali.

Le famiglie che hanno già fatto la pre-iscrizione presso un nido privato possono ugualmente ottenere posti a retta agevolata, basta che la famiglia abbia fatto regolare domanda al momento dell’iscrizione ai nidi comunali, indicando di essere interessati a posti in strutture private accreditate, scegliendo da una a tre strutture private fra quelle opzionabili e indicando il valore Isee del nucleo familiare. Sulla base della posizione in graduatoria, ottenuta con i criteri esposti nella DD 3454 del 13 maggio 2016, verrà o meno assegnato il posto a retta agevolata, indipendentemente, quindi, dal fatto che il/la bambino/a, sia stato preventivamente iscritto alla struttura privata».

«Il caos, dunque – ha concluso – cercano di montarlo come al solito le opposizioni, noncuranti di allarmare le famiglie pur di occupare qualche riga sulle cronache. Le regole le ha cambiate la Regione causando una certa complessità per i comuni più grandi nella gestione del provvedimento. Come sempre l’amministrazione comunale farà in modo di gestire la complessità sì che le famiglie possano beneficiare al massimo del contributo. E, comunque, le poche che finora hanno protestato hanno ricevuto assistenza e supporto».

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