Artigianato, in Toscana è strage di imprese

​“Piccola e media impresa toscana: un grido d’allarme. Solo nell’artigianato 9mila imprese perdute in 7 anni”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 gennaio 2015 12:22
Artigianato, in Toscana è strage di imprese

“La piccola e media impresa toscana continua a soffrire. I dati più recenti raccolti da Cna parlano, solo per quello che riguarda l’artigianato, di un saldo negativo nella natimortalità di 9mila imprese dal 2007 ad oggi. E questo soprattutto a causa del calo tendenziale del potere d’acquisto registrato nel mercato interno e dell’impossibilità per molti di guardare all’export, su cui solo un ristretto numero di imprenditori riesce a cimentarsi. A questo si aggiunga il fatto che mentre a chiudere sono spesso aziende strutturate, le nuove aperture sono perlopiù semplici partite Iva, non in grado di generare occupazione al di là del solo titolare; questo significa la perdita di numerosi posti di lavoro.

Un fenomeno davvero preoccupante, visto che la piccola e media impresa resta ancora l’asse portante della nostra economia. Per questo è assolutamente necessario valutare nuove misure a sostegno della nostra imprenditoria, passando attraverso una riduzione del carico fiscale e una semplificazione amministrativa, ma anche da un piano di investimenti mirato a generare nuovo lavoro, utilizzando i fondi regionali e europei così da generare nuovi investimenti da parte dei privati. La Regione sta già producendo uno sforzo notevole, ma bisogna attivare progetti concreti a breve termine che coinvolgano l’impresa, se non vogliamo vedere disperso un patrimonio economico e professionale e veder crescere ancora la disoccupazione”.

Così in una nota il segretario regionale di IdV Toscana, Giovanni Fittante, che fa appello alla Regione per individuare margini di risposta alla crisi e incentivazione all’impresa, in accordo con le rappresentanze del mondo economico. “Solo ritrovando unità di intenti e facendo squadra, per usare un concetto abusato e mai applicato, si può riuscire a dare una risposta al grido di allarme delle nostre aziende, che continuano a chiudere perché non riescono più a far fronte a una situazione in cui le spese superano le entrate”.

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