Arpat, quale futuro senza nuove assunzioni?

Galletti (M5S): “Drastico calo di controlli ambientali negli ultimi 5 anni. PD boccia l’emendamento per invertire la tendenza”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2021 18:26
Arpat, quale futuro senza nuove assunzioni?

Firenze, 25 febbraio 2021 - “Il Partito Democratico boccia l’emendamento collegato al DEFR che chiedeva di finanziare un piano di assunzioni straordinario per superare le carenze del Piano triennale del fabbisogno di personale (PTFP) aggiornato ad inizio 2020. Prendo atto che il crollo dei controlli ambientali per carenza di personale ARPAT interessa poco a chi governa la nostra regione.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale della Toscana, commenta l’esito negativo del voto in aula per l’atto volto a porre rimedio alla carenza cronica di personale ARPAT e che ha portato alla drastica diminuzione di controlli ambientali negli ultimi 5 anni.

“Sono molte le grandi opere infrastrutturali previste nei prossimi anni in Toscana, progetti di grande impatto che necessiteranno di un’attenta vigilanza. Penso ad esempio al Corridoio Tirrenico o alla Darsena Europa, e potrei citarne molte altre ancora. Progetti il cui sviluppo dovrà procedere tenendo in considerazione il rispetto delle misure ambientali, della legalità e di tutti i fattori che possono incidere sullo stato di salute dei cittadini e del territorio.

Ma chi potrà farlo se ARPAT, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, appare oggi come un ente in via di dismissione?”

“Parliamo di un’Agenzia strategica per la nostra Regione, che in 10 anni ha perso oltre 150 unità, tra tecnici della prevenzione, chimici, ingegneri, biologi e diverse altre professionalità. Rimangono appena 630 operatori, amministrativi e precari compresi, a coprire tutte le necessità del territorio toscano. Una riduzione di personale che negli ultimi cinque anni ha prodotto un evidente calo delle attività di monitoraggio ambientale: le ispezioni sono diminuite (-10%), i pareri emessi dall’Agenzia sono calati in maniera drastica (-20%), minori campioni analizzati (-10), un crollo del controllo delle emissioni in atmosfera (-75%), degli impianti di gestione rifiuti (-52%), del rumore (-67%), degli scarichi industriali (-49,6%) e dei campi elettromagnetici (-30%).”

“Tutto questo è estremamente grave se messo in relazione ai vari fatti di cronaca che, negli ultimi tempi, testimoniano una netta proliferazione di attività illecite intorno alla mancata vigilanza: vedi ad esempio la recente inchiesta giudiziaria relativa alle 5mila tonnellate di liquami sversate illegalmente in fognatura in provincia di Livorno e che ha visto coinvolta anche una partecipata comunale.”

“Purtroppo l’esito del voto in aula sottolinea la poca attenzione alla questione ambientale di chi governa la Toscana. Le giuste richieste che arrivano, non solo dal Movimento 5 Stelle, ma dalle sigle sindacali che da tempo sottolineano l’inadeguatezza del piano triennale rimangono inascoltate. E se all’emergenza sanitaria e finanziaria ne seguirà anche una ambientale come farà il Partito Democratico a chiamarsi fuori dalle proprie responsabilità?”

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