Approvato rendiconto 2015 Metrocittà Firenze: salta il Patto di Stabilità Interno

Debito fuori bilancio per 30 milioni. Marco Semplici (Fi): "Ingovernabile con questi tagli". I consiglieri Riccardo Lazzerini e Matteo Palanti: "Fallimentare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2016 23:34
Approvato rendiconto 2015 Metrocittà Firenze: salta il Patto di Stabilità Interno

Il Consiglio Metropolitano ha approvato un debito fuori bilancio per circa 30 mila euro dovuto a sentenza esecutiva per una causa di lavoro. Contrari al provvedimento i quattro consiglieri dell'opposizione, costituita da Fi, 'L'Altra Città' e Liste Civiche.

Il Consiglio e la Conferenza Metropolitani hanno approvato l'adozione dello schema di rendiconto della gestione dell'anno 2015. Il provvedimento è stato illustrato dal Vice Sindaco metropolitano Brenda Barnini, che ha la delega al Bilancio e al Personale. Con le risorse disponibili la Città Metropolitano ha lavorato per un ordinato passaggio di personale dalla Metrocittà alla Regione, avviare il percorso per il Piano Strategico, dare priorità agli interventi per la viabilità e le scuole. Il rendiconto, nonostante le difficoltà, evidenzia l'equilibrio finanziario complessivo dell'ente, con un avanzo di amministrazione pari a oltre 59 milioni di euro. Di questi oltre 27 sono vincolati, accantonati e destinati per più di 20 milioni a fondo crediti di dubbia esigibilità; 5 milioni e 777 mila a fondo rischi; 5 milioni ad investimenti.

La Città metropolitana di Firenze non è riuscita a rispettare nell'anno 2015 i vincoli imposti dal legislatore in materia di Patto di Stabilità Interno, avendo conseguito un saldo finanziario finale pari a 2,9 milioni di euro, a fronte di un saldo obiettivo finale di 24,2 milioni di euro, registrando quindi, uno sforamento di 21,3 milioni di euro, dipeso dal consistente incremento del saldo obiettivo (+ 5 milioni di euro, passando, infatti, lo stesso dai 19,2 milioni di euro del 2014 ai 24,2 milioni di euro del 2015), dal forte peggioramento della gestione corrente , imputabile principalmente ai maggiori 'tagli' ai trasferimenti erariali, conseguenti alla legge di stabilità 2015 (che, si ricorda, sono aumentati di ben 25,9 milioni di euro rispetto al dato del 2014). Inoltre non si sono potute realizzare, entro il 31/12/2015, le alienazioni patrimoniali previste nel bilancio di Previsione 2015-2017, annualità 2015, e nel Piano delle Alienazioni (con particolare riguardo alla previsione di vendita della Questura e della Caserma dei Vigili del Fuoco).La Città Metropolitana si è fatta parte attiva con il Governo presentando proposte e emendamenti per prevedere - ed è l'auspicio rinnovato stamani da Barnini - l'eliminazione o comunque la non applicazione delle sanzioni per il mancato rispetto del Patto.

Il Sindaco Dario Nardella ha registrato la consapevolezza del Governo di fronte a tagli insostenibili maturati in una particolare congiuntura nazionale e il favore a lavorare a un azzeramento effettivo delle sanzioni.

Tutti i sindaci della Conferenza presenti hanno votato favore, tranne il Sindaco di Fiesole Anna Ravoni. Favorevoli alla delibera di rendiconto i consiglieri metropolitani del Pd, mentre hanno votato contro i quattro consiglieri dell'opposizione di Forza Italia, Liste Civiche e del nuovo gruppo 'L'Altra Città' formato dai consiglieri di Territori Beni Comuni e Linea Civica.

Per i consiglieri metropolitani Riccardo Lazzerini e Matteo Palanti, del gruppo 'L'Altra Città', l'approvazione del consuntivo 2015 della Città Metropolitana "rappresenta la testimonianza di un processo di riforma (quello delle Province), allo stato dell'arte, fallimentare". La Città Metropolitana di Firenze, insieme ad altre otto su dieci, "sfora clamorosamente il Patto di stabilità e per questo motivo (come previsto per legge), avrà una sanzione pari allo sforamento: 21 milioni e 300.000 euro"Un "disastro annunciato" che, per adesso, "salvo l'intervento del 'babbo governo', impedirà alla nuova istituzione di assumere, di fare investimenti e chissà cos'altro ancora.Ma il fatto grave, istituzionalmente e politicamente parlando, è rappresentato dalla circostanza che il parere dei revisori (che ovviamente rileva gli elementi drammatici sopra descritti) è stato consegnato un giorno e mezzo prima del Consiglio.

Ciò impedirebbe in un qualsiasi Comune (vedi Tuel sugli enti locali) la discussione in Consiglio comunale, in quanto verrebbero meno i 20 giorni (minimi) previsti. Insomma; una situazione drammatica e paradossale ma ampiamente prevista...date le premesse".

"Il rendiconto non può soddisfarci. Ripercussioni gravi per effetto dello sforamento del Patto di stabilità"Per Marco Semplici (Forza Italia) il rendiconto è "un atto del quale non siamo soddisfatti per ragioni di sostanza. La Città Metropolitana è in una situazione molto difficile. Lo sforamento del Patto di stabilità è gravissimo per le ripercussioni che ci saranno e la relazione dei sindaci revisori avvalora questo quadro. Le criticità non sono solo di numeri ma politica. Il prossimo bilancio, con questo consuntivo, renderà l'ente ingovernabile".

Con le risorse disponibili portato avanti un grande lavoro: le difficoltà "sono al di fuori dell'ente"Francesca Paolieri, capogruppo del Pd nel Consiglio Metropolitano di Firenze, sottolinea il lavoro fatto dalla Metrocittà con le risorse disponibili e l'impegno degli uffici che hanno accompagnato l'azione dell'ente, anche nel sostenere il lavoro dei consiglieri in ordine al rendiconto.Stefania Collesei, Pd, invita a scindere "il rendiconto dalle preoccupazioni per il bilancio di previsione. Le difficoltà non sono all'interno ma al di fuori dell'ente".

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