Il 6 novembre 1943 il comando nazista avviò a Firenze la cattura e la deportazione degli Ebrei fiorentini. Vennero arrestate oltre 300 persone. Il 9 novembre furono caricate sui treni diretti verso Auschwitz, dove arrivarono il 14 novembre. Solo 107 superarono la selezione per l’immissione nel campo: gli altri vennero immediatamente eliminati. Nell’elenco dei deportati figuravano anche otto bambini nati dopo il 1930 e 30 anziani, nati prima del 1884. Degli Ebrei deportati nei lager dal 6 novembre del '43 in poi, solo 15 tornarono indietro: otto donne e sette uomini.
Dal 2013 la Comunità di Sant'Egidio ha inteso ricordare la deportazione degli Ebrei, avvenuta il 6 novembre del 1943, di Firenze attraverso un pellegrinaggio della memoria nelle strade del Centro storico, con un corteo che quest'anno, da via Guelfa, all'angolo con via San Gallo, raggiungerà la sinagoga. L'appuntamento, nel piazzale antistante la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo giorno, è legato alla presenza, un tempo, in questi luoghi, del monastero di San Basilio degli Armeni. Anche quest'anno, nel giorno del 5 novembre, la Comunità di Sant'Egidio, in accordo con la Comunità Ebraica, intende rinnovare questo gesto, al quale hanno preso parte con convinzione tante anime della realtà cittadina, tra le quali anche musulmani con l'imam Izzedin Elzir e, quest'anno, i rappresentanti della Comunità Armena che ricordano il Metz Yeghern, la deportazione e la morte di milione e mezzo di armeni in Turchia, tra il 1915 e il 1916.
E' delle scorse ore la notizia del crollo del Monumento al Deportato nel parco della Liberazione e della pace, l'ex Ippodromo di Prato. I tecnici del Comune sono immediatamente intervenuti per una verifica. A un primo studio è parso evidente che si tratti di un crollo della struttura in marmo verde che probabilmente ha ceduto a causa di infiltrazioni d'acqua. L'Aned (Associazione Nazionale ex Deportati) aveva segnalato all'Amministrazione la fragilità del monumento che necessitava di un intervento e proprio per questo l'opera rientrava tra quelle di prossimo restauro, insieme ad alcune fontane cittadine, per le quali nel bilancio 2015 sono stati stanziati complessivi 80mila euro. Dopo il crollo di queste ore si procederà a un restauro per somma urgenza: "Oggi mettiamo in sicurezza l'opera e la prossima settimana faremo un sopralluogo con il restauratore e procederemo con i lavori per i quali ci sono già i fondi stanziati - spiegano i tecnici -.
Fortunatamente il bassorilievo non ha subito danni e si potrà restaurare l'intera opera". Il Monumento al Deportato è un'opera dal grande significato storico monumentale: "Conservare il monumento significa mantenere viva la memoria - sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Non appena l'Aned ci ha segnalato lo stato in cui versava il monumento ci siamo attivati, mettendo a bilancio le risorse necessarie e programmando il restauro. Dispiace che le piogge e le infiltrazioni abbiano provocato il crollo, adesso sarà fondamentale intervenire in tempi brevissimi per rispetto a tutto ciò che questa opera rappresenta per la nostra città e per il nostro Paese".