Le preferenze si cercano sul web, l'ambiente è salvo, ma il rischio è quello di perdere totalmente il contatto con gli elettori.I lettori di Nove da Firenze, sempre molto attenti ed ironici, ci hanno segnalato un particolare curioso. Paolo soprattutto ci ha fatto notare come, nella casella postale del suo palazzo, non abbia ancora dovuto ricorrere allo svuotamento pre elettorale cui era solito dedicarsi a pochi giorni dalla chiamata alle urne.Paolo non è il solo, anche Katerina che i palazzi li pulisce quotidianamente ci segnala la scarsa pubblicità elettorale trovata in questi giorni. Chi si lamenta invece sembrano essere gli utenti dei Social Network che arrivano a scrivere "Se non l'abbozzate di chiedermi il like per le vostre pagine vi banno tutti".La moda del momento è infatti quella di crearsi una pagina personale su Facebook dove fare confluire tutti gli amici con un semplice "Like". La richiesta arriva immediata "Il candidato X ti ha chiesto di mettere mi piace sulla sua nuova pagina".
La propaganda viaggia attraverso il "Condividi", un "Mi piace" diventa il modo per appoggiare o meno una proposta che arriva dal popolo, ed un "Mi piace" non è per sempre.Candidati maniaci, stolker della social generation. Ma produce risultati questa strategia? Secondo un esperto di nuove tecnologie tutto dipende dai contatti che si riescono ad intercettare può capitare infatti che la promessa virtuale di voto giunga da chi non è neppure iscritto nelle liste elettorali del Comune per il quale si chiede il voto.
Senza dimenticare che alcuni profili non corrispondono ad individui reali.C'è da dire però che i candidati si sono presi sonore critiche anche per l'eccessiva presenza nei mercati di zona: "Io ci vado per comprare la verdura e la frutta, se ci trovo ancora una volta i sorridenti futuri consiglieri, vado all'Esselunga".
