Selvatici in Toscana: allevatori esasperati

Confagricoltura: “In poco più di due anni la Regione ha investito milioni di euro per catturare dieci lupi”. Coldiretti Siena: “Basta falsi moralismi. Serve agire subito contro gli ungulati”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2017 14:48
Selvatici in Toscana: allevatori esasperati

Come se non bastasse l'esercito di ungulati che ogni giorno distrugge i nostri campi, gli allevatori toscani sono costretti a fare i conti con un numero sempre più elevato di lupi e ibridi (lupo-cane) che prendono d'assalto gli allevamenti mettendo le nostre aziende in ginocchio. La situazione sta diventando paradossale, le imprese chiudono perché si trovano alla mercé delle scorribande di animali selvatici.” E' quanto dichiarato da Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana all'indomani di una nuova riunione preliminare in Regione Toscana, per presentare al Ministero le istanze degli agricoltori in merito al problemi dei lupi. “Il Lupo rientra fra le specie protette –spiega Miari Fulcis– così come da regolamento dell'Unione Europea, ma è evidente che qui serve una soluzione.

Ad oggi tutti i nostri allevatori che hanno subito un danno sono stati risarciti soltanto parzialmente e già sappiamo che i fondi regionali previsti per i risarcimenti non saranno sufficienti a coprire tutto il 2016. Il sistema evidentemente non è sostenibile se pensiamo soltanto che negli ultimi 30 mesi, con una spesa che si aggira intorno al milione di euro, sono stati catturati, per la loro identificazione, soltanto 10 esemplari di ibrido in tutta la Toscana. Non possiamo permetterci -conclude Miari Fulcis- nelle condizioni in cui versa l'intera economia, di spendere le risorse in maniera così poco efficace e così vicina allo spreco.

La Regione deve cominciare a farsi ascoltare nelle stanze del Ministero per chiedere a gran voce una revisione del Piano d’azione nazionale sulla conservazione del Lupo e prevedere così il contenimento mirato dell’ibridazione di una specie dannosa sia per il nostro lavoro, per l’ambiente e per il Lupo stesso

"Uccideteci tutti, insieme ai nostri cugini caprioli, daini, cervi e mufloni, così la Toscana, l'Italia, sarà libera oltre che da noi anche dalle armi e dal sangue che nell'indifferenza generale macchia le mani e le coscienze di chi disprezza la vita, schiavizza la vita, robottizza la vita. Di chi ipocritamente inneggia alla biodiversità spargendo veleni (piombo) e morte e spudoratamente si dichiara salvatore della Natura. Uccidendola" replica, dando voce ai Cinghiali, Mariangela Corrieri, Presidente dell'Associazione Gabbie Vuote Onlus Firenze.

“Alla luce della nuova testimonianza che vede cinghiali di grosse dimensioni cercare cibo davanti al supermercato più grande della città, è evidente ancora una volta la necessità di un intervento incisivo” commenta il direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli. “Da tempo facciamo presente che i cinghiali stanno diventando un problema urbano, decine le segnalazioni anche in zona Massetana Romana e all’Acquacalda. Un rischio grande anche per gli automobilisti. Certo è che non si può più andare avanti con i falsi moralismi, con una burocrazia estenuante o con la ricerca di soluzioni innovative che allunga soltanto i tempi e non porta a nulla se non a finti risultati.

C’è un limite a tutto, mi pare che questo sia stato ampiamente superato. Si deve agire, subito. Il problema esiste e va risolto. Gli strumenti che abbiamo sono sufficienti ad arginare il problema, solo però se si vogliono usare in modo compiuto e corretto. Non serve invocare misure legislative eccezionali, basta avere la volontà di usare bene ed in modo efficiente quelle che abbiamo”.

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