‘Alla corte di Cosimo I’: capolavori del Cinquecento, abiti d’epoca e musica

Presentata la mostra che si terrà dal 14 al 30 marzo alla galleria Durerarts.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2019 23:45
‘Alla corte di Cosimo I’: capolavori del Cinquecento, abiti d’epoca e musica

“Un percorso nella vita di Cosimo I al suo culmine, nel quale aveva già raggiunto quanto si era prefisso, ma in una dimensione di vita privata che lo portò a Camilla Martelli. Il Granducato di Toscana fu il suo obbiettivo e lo perseguì con grande coerenza, facendo della Toscana, dopo la conquista di Siena, la Toscana che oggi conosciamo. Cosimo I visse però anche il dramma della morte dell’amatissima Eleonora di Toledo e cercò conforto prima in Eleonora degli Albizi, poi nella giovane, bella, intelligente, colta, dolcissima Camilla Martelli”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha presentato nel corso di una conferenza stampa a palazzo del Pegaso l’evento “Alla Corte di Cosimo I”, una mostra che si terrà dal 14 al 30 marzo alla Galleria Durerarts di Firenze.

Un evento che nasce dalla collaborazione di un gruppo variegato di persone. “Saranno esposti due capolavori del '500, il ritratto di Cosimo I attribuito ad Alessandro Allori della bottega del Bronzino e il ritratto della sua seconda moglie Camilla Martelli, eseguito da Baccio Lomi Gentileschi, zio della celebre Artemisia – ha sottolineato Fabrizio Borghini dell’associazione Toscana Cultura – Ad essi saranno affiancati due quadri che ritraggono gli stessi personaggi realizzati dalla pittrice fiorentina Monica Giarrè. La mostra sarà arricchita, inoltre, dalla presenza di tre abiti di corte realizzati dalla stilista Regina Schrecker”.

All’attore Alessandro Calonaci sarà affidata la performance di apertura. “Ho scelto per dare il benvenuto a tutti il Trionfo di Bacco e di Arianna, del grande Lorenzo il Magnifico – ha osservato - Un pezzo paradigmatico della nostra fiorentinità e della nostra toscanità, scritto da un nostro ambasciatore delle arti e della grande politica”.

“Abbiamo scelto di festeggiare i cinquecento anni dalla nascita del Granduca organizzando questo evento – ha sottolineato Viktorija Carkina curatrice della mostra– Offriamo un confronto tra arte contemporanea e antica, con una chiave di lettura innovativa, che pensiamo possa incuriosire sia gli amanti di arte antica, sia gli amanti dell’arte contemporanea”.

La stilista Regina Schrecker ha realizzato tre abiti, sia da donna che da uomo, tutti ispirati dalla moda di corte della famiglia Medici. “L’abito del Granduca è uno dei costumi di scena del Duca di Mantova creati per l’opera il Rigoletto di Giuseppe Verdi, rappresentato al teatro Carlo Felice di Genova – ha rilevato la stilista –Camilla Martelli è colta in due momenti. Uno nel suo splendore appena sposata, giovane, carina, l’altro molto sobrio, con una figura china, dimessa che potrebbe essere una dama di compagnia o anche Camilla stessa, che quasi presagisce la brutta fine del suo matrimonio e il successivo forzato internamento nel convento di Santa Monica”.

Ed è proprio la pittrice Monica Giarrè con le sue tele che ci permette di “entrare” nel vissuto di quei personaggi, in una sfera di intimità, in quei sottili rapporti, nelle incomprensioni che ci furono, tutti svelati soprattutto negli sguardi.

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