Al via Pitti Immagine Uomo

Nel giorno dell'inaugurazione la denuncia dei lavoratori precari. Avanti i lavori di riqualificazione della Fortezza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2022 22:11
Al via Pitti Immagine Uomo

“La realizzazione di questa edizione di Pitti è un grande messaggio di forza e di fiducia per consolidare e spingere avanti la ripresa in corso. Ci dà la possibilità di rianimare in piena sicurezza le strutture che accolgono tradizionalmente la manifestazione, luoghi che consideriamo il fulcro di uno sviluppo economico all’insegna della sostenibilità sociale e ambientale, vera e propria bussola delle scelte anche della nostra città”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella all’inaugurazione della 101^ edizione di Pitti Immagine Uomo alla Fortezza da Basso, a proposito della quale ha ricordato che “vanno avanti i lavori di riqualificazione.

Dopo la realizzazione del primo lotto per il restauro delle mura e la consegna dei lavori del secondo lotto, è stata approvato dalla giunta il progetto definitivo per il nuovo padiglione Bellavista con uno spazio espositivo per circa 5.000 metri quadrati e con la possibilità di avere a disposizione sale congressuali per oltre 2.500 posti, oltre le sistemazioni esterne, con un costo di 20 milioni di euro”. “Realizzeremo come stazione appaltante la gara per l’assegnazione dei lavori nel corso del 2022 - ha spiegato - e, come concordato, li avvieremo dopo Pitti del gennaio 2023.

Sono poi in fase avanzata anche le progettazioni degli altri due lotti: il padiglione Cavaniglia, affidato all’architetto Stefano Boeri, e il padiglione Machiavelli. L’inizio dei lavori di questi padiglioni è previsto nel 2023 dopo l’edizione di Pitti di giugno. Si procederà poi con la riqualificazione del padiglione Spadolini. Siamo quindi un cantiere aperto, che comunque ci permette di organizzare le manifestazioni”. “Questi interventi sono possibili grazie all’accordo di programma sottoscritto tra i quattro enti proprietari - ha continuato Nardella -, ovvero Comune, Città Metropolitana, Regione e Camera di Commercio, e ringrazio per questo il presidente Giani e il presidente Bassilichi, e al finanziamento ottenuto dal Comune di Firenze nell’ambito del Patto per Firenze, firmato con l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ci permette di completare un intervento importante atteso da tanti anni dalla nostra città e da tutto il Paese”.

Il sindaco Nardella ha spiegato poi che “si tratta di 68 milioni di euro complessivi, che ci permetteranno di consegnare a Pitti una struttura all’avanguardia che possa coniugare la storia, la bellezza e la funzionalità”. “Non esiste nessuna fiera a 5 minuti a piedi dalla stazione dell’Alta velocità nel cuore storico della città - ha proseguito -. La Fortezza è il punto centrale del polo espositivo-congressuale-fieristico cittadino, è una grande opportunità per il sistema fieristico e per la moda fiorentina e italiana.

Pitti rappresenta uno dei più prestigiosi eventi internazionali legati al mondo della moda. Qui si coniuga la tradizione di alta qualità del ‘Made in Italy’ con le sfide della ricerca, dell’innovazione globale e quelle proposte da nuove generazioni di talenti. Il suo valore si estende a tanta parte del tessuto sociale ed economico dell’intera città. Pitti ha arricchito l’immagine di Firenze in Italia e nel mondo, aprendo un dialogo fecondo tra il suo inestimabile patrimonio storico-artistico e la cultura contemporanea con le sue evoluzioni di linguaggio, stile ed estetica”.

“Per le amministrazioni locali è doveroso dare pieno sostegno allo sforzo che stanno compiendo le imprese - ha aggiunto Nardella -. Per quanto ci riguarda vogliamo qualificare sempre di più il rapporto tra governi delle città e imprenditoria della moda, come testimonia la volontà di collaborazione che ha conferito all’asse tra Firenze e altre importanti città italiane, tra cui Milano. Questo rapporto tra città e tra città e mondo delle imprese, fondato sull’ascolto reciproco e sulla collaborazione, è vitale per rafforzare il sistema moda nella competizione internazionale, perché i nostri competitor sono fuori dai confini nazionali, ma anche per fare delle città della moda le pioniere di uno sviluppo territoriale che sposi senza remore modelli improntati alla sostenibilità e alla circolarità”.

“Nell’edizione che apre oggi i battenti, abbiamo sperimentato proficuamente come dimensione fisica e dimensione virtuale possono alimentarsi a vicenda e crescere insieme - ha dichiarato Nardella -. Proprio questa integrazione si è resa imprescindibile per ovviare alle conseguenze nefaste della pandemia. Cambiano la vita, le imprese, il lavoro, la società e dunque la politica. Sono processi che vanno monitorati e governati. Ciò richiede un duro lavoro di preparazione e di riqualificazione anche delle istituzioni e della politica a tutti i livelli se si vogliono guidare questi processi nella giusta direzione.

Non si può sfuggire a questo compito. Non è un caso che il tema di questa edizione sia ‘Reflection’: il rispecchiarsi inteso come guardarsi in tanti specchi, per interrogarsi sulla complessità e andare alla ricerca di nuovi punti di vista e di nuove soluzioni. E’ anche grazie alla moda che Firenze non è solo una grande città del passato, ma è anche una grande città contemporanea perché se abbiamo memoria e abbiamo cultura possiamo costruire il futuro. Questo è anche l’insegnamento della moda e di Pitti”.

Nel giorno dell'inaugurazione dell’edizione invernale di PITTI UOMO, una quarantina di lavoratori precari ferma la ruota panoramica sotto lo slogan “Fermiamo la ruota dello sfruttamento, non si può lavorare così!” denunciando contratti truffa, orari di lavoro estenuanti per paghe insostenibili."Se in un Paese come l'Italia dove da oltre trent'anni, unico caso in Europa, diminuiscono i salari, aggiungiamo l'aumento delle bollette e del carovita, bisogna domandarsi come sia possibile vivere con questi salari da fame" sottolineano i precari. "Quando va bene siamo assunti con contratti a chiamata, con nessuna tutela e niente coperture per infortuni o malattia. Ma la cosa vergognosa è che non è cambiato nulla: turni sempre più lunghi, fino a 12 ore, e paghe che spesso non superano i sei euro all’ora. Oggi" ironizzano, "con due ore di lavoro possiamo permetterci al massimo un giro di giostra sulla ruota panoramica”.

Stamane gli ex lavoratori della fiera della moda hanno diffuso la prima parte di interviste raccolte da lavoratori che da anni prestano servizio nel più importante evento del fashion in Italia. “Tutto questo lusso" concludono i lavoratori" si accompagna alla retorica della ripresa e del rilancio dell’occupazione. Andrebbe detto, invece, che questi settori si reggono sulla fatica e su paghe da fame”.

Secondo il Collettivo di Fabbrica Gkn: "quando ci hanno licenziato, giustamente il territorio è insorto. Ma quando ci hanno mandato la procedura di licenziamento, avevamo altri 75 giorni di stipendio. Più della durata di buona parte dei contratti precari. E uno stipendio tra l'altro superiore a quello di molti di questi precari. In un certo senso eravamo ancora messi meglio di milioni di persone in questo paese. Quindi, in verità abbiamo chiesto scusa a tutti i precari del paese per tutte le volte che non siamo insorti per loro. Il paese si è assuefatto al lavoro sottopagato e precario, noi invece crediamo sia l'ora di disintossicarci da questi livelli di sfruttamento. Per questo siamo sensibili a quanto denunciato dalla campagna chelavorodimerda".

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