Grazie ad una delibera approvata nell’ultima seduta della giunta su proposta dell’assessore alla Mobilità Andrea Giorgio l’Amministrazione lancia un bando, con un fondo di oltre 700 mila euro, dedicato all’acquisto di e-bike e cargo bike a pedalata assistita, mezzi chiave della strategia cittadina per favorire una mobilità ciclabile sempre più diffusa e adatta agli spostamenti quotidiani.
“Con questo nuovo bando Firenze compie un altro passo importante verso una mobilità urbana più sostenibile ed accessibile a tutti, confermando la nostra come una delle città che a livello nazionale investe di più in questo tipo di politiche. – spiega la sindaca di Firenze Sara Funaro - L’introduzione di e-bike e cargo bike rappresenta una risposta concreta alle sfide quotidiane del traffico urbano, trasformandosi in un elemento prezioso a contrasto dell'inquinamento ambientale e acustico, e ribadisce l’impegno inserito nel programma di mandato per rendere Firenze una città più vivibile con un’attenzione particolare verso la sostenibilità ambientale, valorizzando le azioni fatte a sostegno della ciclabilità a cominciare dalle piste ciclabili.
Questo intervento non solo incentiva l’uso della bicicletta, ma offre una risposta alle necessità di mobilità di studenti, lavoratori e famiglie, promuovendo al tempo stesso uno stile di vita più sano e rispettoso dell’ambiente. Firenze si conferma sempre di più una città all’avanguardia in tema di sostenibilità ambientale”.
“Vogliamo diventare una città a misura di bici: è il mezzo più veloce ed economico per spostarsi e ne vogliamo diffondere sempre più l’utilizzo anche con questo progetto su cui investiamo con decisione – dichiara l’assessore alla Mobilità Andrea Giorgio -. Il Natale potrà essere un’occasione per regalare o regalarsi una bicicletta nuova, e scegliere nuove abitudini più sostenibili per il nuovo anno. Le biciclette elettriche sono infatti fondamentali per una mobilità sostenibile perché rendono l’utilizzo quotidiano della bici alla portata di tutti grazie alla pedalata assistita che permette di coprire anche distanze più lunghe con uno sforzo minimo.
Contiamo poi di veder aumentare il numero di cargobike, che sono molto diffuse in tante città europee perché permettono di trasportare bambini o cose in modo sicuro. Nelle prossime settimane uscirà poi la gara per l’acquisto delle bike box per garantire dei luoghi sicuri dove lasciare le bici, e sarà anche presentato il biciplan con una serie di misure per aumentare la sicurezza di chi va in bicicletta e le piste ciclabili. L’obiettivo è una Firenze ciclabile per avere meno auto e inquinamento e più salute”.
L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di politiche per il miglioramento della vivibilità della città, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del traffico urbano, ridurre l’inquinamento e accompagnare cittadini studenti e lavoratori verso modalità di trasporto più moderne ed eco-sostenibili. Le bici elettriche rappresentano infatti un alleato fondamentale per ampliare il raggio degli spostamenti quotidiani, rendendo comodo e accessibile un mezzo che può raggiungere gran parte dell’area urbana senza sforzo. Un’attenzione particolare è rivolta anche alle cargo bike a pedalata assistita, sempre più presenti nelle città europee, che consentono il trasporto di bambini e merci in modo pratico, sicuro e non inquinante: un’alternativa concreta all’uso dell’auto per molte esigenze familiari e lavorative.
Il bonus, oltre ad incentivare l’acquisto dei mezzi, prevede anche un incentivo all’uso della bici elettrica. La prima tranche del 50% del bonus viene infatti erogata all’acquisto e la seconda al raggiungimento dell’obiettivo di 400 km. percorsi negli spostamenti casa-lavoro o casa-luogo di studio, da raggiungere entro 6 mesi (con una media di poco più di 2 km. al giorno).
Il finanziamento disponibile è di 728.970 euro (fondi previsti nell’ambito dell’Accordo tra Regione Toscana e Ministero dell’Ambiente per il miglioramento della qualità dell’aria approvato dal Comune).
Il bando si rivolge ai fiorentini (residenti o domiciliati) lavoratori o studenti con sede lavoro o studio a Firenze o negli altri Comuni dell'Agglomerato fiorentino, ma non solo: sono coinvolti anche i residenti o domiciliati o nei comuni dell’Agglomerato fiorentino (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa), che sono studenti e lavoratori e si spostano quotidianamente per studio o lavoro verso la città capoluogo. Il contributo può raggiungere fino all’80% del costo del mezzo, con un massimo di 500 euro per le e-bike e 1.000 euro per le cargo bike, erogati in due tranche: la prima dopo l’approvazione della domanda e la seconda al raggiungimento di 400 km pedalati in 6 mesi, rilevati tramite App IF che è stata appositamente modificata per il rilevamento dei km percorsi.
Le domande potranno essere presentate dalle 10 del 9 dicembre 2025 alle 12 del 31 marzo 2026, salvo esaurimento anticipato dei fondi. Tutte le informazioni e le modalità di partecipazione saranno disponibili sulla pagina dedicata nel sito del Comune di Firenze, dalle 10:00 del 9 dicembre 2025.
Con questo intervento Firenze conferma la volontà di ridisegnare la mobilità del futuro, sostenendo scelte individuali virtuose e promuovendo strumenti innovativi per rendere più semplice, sostenibile e conveniente muoversi nella città e nei comuni vicini, nonostante la decisione di interrompere il servizio di monopattini in sharing dal 31 marzo 2026.
"Il Comune giustifica lo stop ai monopattini in sharing richiamando questioni di sicurezza, decoro urbano e difficoltà nel far rispettare le nuove norme del Codice della Strada, in particolare l’obbligo del casco e il divieto di circolazione su marciapiedi o contromano. È una motivazione che, così come presentata, appare parziale e non in linea con il quadro normativo attuale. Le regole sono infatti chiare –interviene BIT Mobility – e nel frattempo è stato lo stesso Comune a concedere due proroghe al servizio, segno evidente che la presunta impossibilità di applicare la normativa non costituiva un ostacolo insormontabile.
Gli operatori dello sharing, a Firenze come nel resto d’Italia, hanno da tempo dato piena disponibilità a collaborare per trovare soluzioni efficaci. BIT Mobility, in particolare, ha sempre investito in tecnologie per prevenire comportamenti scorretti e ha promosso campagne di sensibilizzazione rivolte soprattutto ai più giovani, incluse iniziative nelle scuole per diffondere una cultura dell’uso responsabile dei mezzi elettrici leggeri. Una parte importante del nostro lavoro è sempre stata quella di educare gli utenti, perché il rispetto delle regole non è soltanto una questione tecnica ma un elemento culturale.
Tuttavia, va ricordato che l’applicazione concreta del Codice della Strada non può essere demandata agli operatori privati: lo è per i monopattini esattamente come lo è per le biciclette, le auto, i motorini o qualsiasi altro mezzo. Se il casco in monopattino è obbligatorio per legge, il controllo spetta alle autorità competenti; così come avviene per le cinture in auto o per l’uso del casco in moto. Attribuire oggi ai monopattini la responsabilità di comportamenti scorretti significa semplificare un problema complesso e ignorare l’evidenza quotidiana: gli utenti delle biciclette e dei monopattini sono spesso gli stessi, e la differenza non risiede nel mezzo ma nell’educazione alla mobilità e nel rispetto delle regole.
È proprio per questo che eliminare un veicolo non migliorerà automaticamente la sicurezza urbana né risolverà fenomeni come la sosta irregolare o la guida impropria. Senza un piano di enforcement adeguato e senza un serio investimento sull’educazione degli utenti, gli stessi comportamenti rischiano di riproporsi con altri mezzi, compresi quelli che resteranno in servizio. La scelta di togliere i monopattini appare quindi più come una scorciatoia politica che come una risposta strutturale ai problemi della mobilità quotidiana.
BIT Mobility continua a ritenere che la strada corretta sia quella del dialogo, della collaborazione e della regolamentazione intelligente. Le città europee che hanno ottenuto i risultati migliori non hanno mai scelto di eliminare i monopattini, ma di integrarli in un sistema di mobilità ordinato, controllato e sostenibile. Firenze può seguire la stessa direzione, ma lo può fare solo mantenendo aperto un confronto vero con gli operatori e valorizzando il ruolo di ciascuno nelle dinamiche della sicurezza urbana".