Al Meyer super-intervento per ricostruire l’intestino a una bimba brasiliana

“Fast Track”, a Livorno parte il nuovo ambulatorio per le emergenze pediatriche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 agosto 2018 13:30
Al Meyer super-intervento per ricostruire l’intestino a una bimba brasiliana

Sei ore di intervento, oltre 3 mila punti di sutura e due dita alzate in segno di vittoria al risveglio dall’anestesia. Ha 13 anni e viene dal Brasile la piccola paziente che nei giorni scorsi è stata operata dall’Unità di Ricostruzione Intestinale del Meyer, guidata dal professor Antonino Morabito, con un delicato intervento di ricostruzione intestinale autologa. Il professore e il suo team hanno condotto un intervento chirurgico eccezionale, durato oltre 6 ore, per ricostruire l’intestino dalla piccola.

La bambina, a causa di una malattia congenita, aveva la sindrome dell’intestino corto: un’insufficienza intestinale secondaria a complicazioni di gastroschisi (un difetto della parete addominale) che la obbligava alla nutrizione parenterale totale e le causava un gravissimo malassorbimento. Il team del professor Morabito con questa delicatissima operazione ha ricostruito l’intestino della piccola, restituendogli le due caratteristiche che lo fanno funzionare bene: un diametro adeguato e una motilità normale. Per arrivare a questo il team ha dovuto rimuovere un segmento di intestino precedentemente trattato ed eliminare grappette metalliche risalenti ai precedenti interventi.

Un ulteriore segmento fibrotico con scarsa funzionalità intestinale è stato inoltre resecato. Fatto questo, hanno “disteso” l’intestino recuperando in lunghezza e riportandone il diametro a una dimensione normale, tra i 2 e i 3.5 cm (prima era arrivato a 8). Tale ricostruzione chirurgica è stata eseguita utilizzando una tecnica chirurgica chiamata “Spiral Intestinal Lengthening and Tailoring” , tecnica di alta specializzazione in ambito ricostruttivo intestinale. La situazione della piccola, prima dell’intervento, era seria al punto che in Brasile, dopo due interventi non andati a buon fine, non le erano state date speranze di sopravvivenza.

Il suo intestino aveva perso completamente la peristalsi (ovvero la motilità) e si era dilatato tantissimo con il risultato che qualsiasi cosa mangiasse finiva per “stagnare”, fermentando, con gravi conseguenze e il rischio di complicanze gravi (come la traslocazione batterica, ovvero la migrazione dei germi dall’intestino al sistema linfatico). Adesso sta bene ed ha già ridotto l’apporto di nutrizione parenterale.

“Per noi è un onore aver portato questa specialità al Meyer, che adesso è l’unico centro europeo per la cura di questa patologia e che colloca il nostro ospedale al livello dei più importanti centri mondiali – dichiara il professor Morabito – Abbiamo avviato un percorso che apre interessanti prospettive terapeutiche e di ricerca, in direzione di una medicina sempre più personalizzata” .

Un team multidisciplinare

 Quello sulla piccola è il secondo intervento che l’Unità - che oggi è l’unica realtà in Europa in grado di utilizzare tutte le tecniche ricostruttive descritte in letteratura e che si candida a diventare centro di riferimento europeo - ha condotto in pochi giorni. La bambina è stata seguita da un team multidisciplinare del quale fanno parte, oltre ai chirurghi, anestesisti, gastroenterologi, dietiste, pediatri e psicologhe del Meyer. La bambina, ora dimessa, è ospitata dalla rete di accoglienza riservata ai piccoli pazienti dell’ospedale, in uno degli appartamenti messi a disposizione dalla Fondazione Bacciotti. Il professor Antonino Morabito è il massimo esperto europeo di chirurgia addominale ed è entrato in servizio al Meyer a maggio, dopo una lunga carriera al Royal Manchester Children’s Hospital (UK), dove è stato direttore del Dipartimento pediatrico di chirurgia rigenerativa intestinale e riabilitazione.

Il professore adesso è ordinario di Chirurgia pediatrica e infantile all’Università degli Studi di Firenze e dirige la struttura complessa di Chirurgia pediatrica del Meyer.

All’ospedale di Livorno prende ufficialmente il via oggi, mercoledì 1° agosto, il nuovo percorso del cosiddetto Fast Track Pediatrico. Il servizio prevede l’attivazione di un nuovo ambulatorio all’interno del pronto soccorso con la presenza, dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20, di un pediatra dedicato esclusivamente alla gestione dei piccoli pazienti che si presenteranno con patologie di emergenza o urgenza.

“Il nuovo servizio messo a disposizione dei bambini livornesi – dice Maria Teresa De Lauretis, Direttore generale USL Toscana nord ovest - cambierà in maniera importante il percorso di accesso alle prestazioni in urgenza. Se fino ad oggi dopo il triage era necessario per i piccoli con codici a basso rischio andare in reparto, con il Fast Track un nostro pediatra sarà presente, negli orari indicati, direttamente al pronto soccorso e potrà visitarlo senza ulteriori spostamenti. In questo modo l’ospedale risponde ad una indicazione della Regione Toscana che ha richiesto l’attivazione di corsie dedicate a categorie di pazienti o percorsi specialistici”.

“Si tratta di un risultato importante – spiega Fabrizio Gadducci, Direttore dell’Area Pediatrica USL Toscana nord ovest – frutto della disponibilità dimostrata dalla direzione aziendale e da tutto il personale, ma anche degli sforzi compiuti dalle tante associazioni di volontariato che con le loro generose donazioni ci hanno accompagnato nella realizzazione di questo percorso: penso ad esempio a I Cuori di Silvia che hanno donato l’intero allestimento dell’ambulatorio, ma anche ad amici storici del reparto come Olt offshore lng Toscana, Insieme per la vita o Lions Club Livorno Host.

Sentiamo la loro vicinanza e questo rappresenta un aspetto fondamentale per continuare con entusiasmo il nostro lavoro. Il servizio che prenderà il via domani, per il quale vorrei ringraziare in particolare il collega Andrea Petracchi che in questi mesi ha curato l’allestimento e l’organizzazione dell’ambulatorio, non intacca quanto assicurato fino ad oggi dai pediatri di famiglia che rimarranno un riferimento insostituibile sul territorio per la cura dei bambini.

“Ogni anno – ricorda Alessio Bertini, Direttore Pronto Soccorso di Livorno – dal nostro reparto passano circa 13 mila bambini per accessi da traumi o di natura medica: si tratta di una parte importante del nostro lavoro. Il nuovo servizio riunisce due progetti che stavamo portando avanti: il primo per la riduzione dei tempi di attesa dei percorsi specialistici e l’altro per il miglioramento della presa in carico dei bambini. Quello che offriamo non è, ad ogni modo, un pronto soccorso pediatrico, questo è bene ricordarlo, ma un ambulatorio che differenzierà il percorso dei più piccoli, separandolo dagli adulti e velocizzandolo. Con l’ambulatorio si completa un percorso che era cominciato alcuni mesi fa con l’apertura di una sala di attesa riservata ai piccoli pazienti donata da parte della associazione You4ER a sostegno del pronto soccorso”.

“Da parte nostra – precisa Chiara Pini, Direttore Dipartimento Infermieristico – non possiamo che garantire il massimo impegno per la buona riuscita del servizio. Questo è il sesto percorso Fast Track elaborato per l’ospedale di Livorno seguendo le indicazioni ricevute circa un anno fa dalla Regione Toscana. Il nostro presidio si qualifica ulteriormente in modo importante costituendo un valore aggiunto reso possibile grazie anche alla disponibilità dei nostri infermieri”.

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