Caro direttore,
grazie di aver acceso una luce su questo tema.
C'è un pericolo "cinese"? Sarebbe meglio dire che ci sono pericoli che vengono da ogni parte del mondo dove ci sono concentrazioni eccessive di potere tecnologico nelle mani di pochissimi.
Approfondimenti
Nella mia ormai lunga vita lavorativa, ho avuto anche la fortuna di essere impegnato per anni come tecnico per lo sviluppo di internet e del web.
Come intellettuale e come attivista non ho mai perso di vista l'importanza di mantenere il web il più aperto e trasparente possibile, come era nelle intenzioni dei creatori del linguaggio per gli ipertesti e del web.
Da tempo però siamo coscienti che i pericoli non vengono più da alcuni milioni di hacker solitari, che gli amministratori di rete combattono da decenni. Ci sono piuttosto sempre più centrali operative che concentrano dati. Forse molte sono realtà private che cercano (solo?) profitto. Altre, però, sono centrali di autorità politiche che sono interessate al potere, compreso il potere di bombardare le nostre menti eccessivamente connesse.
Sono convinto della necessità di azioni positive a lungo termine:
- garanzie di pluralismo e decentramento (la vita a lungo termine di molte testate online locali è fondamentale, tanto per cominciare)
- supporto tecnico (compreso finanziamento pubblico) perché l'integrità e l'autenticità dei loro archivi sia protetta nel tempo (esattamente come si conservano nelle biblioteche le collezioni di stampa locale cartacea);
- un archivio digitale integro è garanzia di serietà in una epoca di falsificazione digitale di tutto e su tutti;
- investimenti privati e pubblici in educazione perché si acceda alla rete responsabilmente (non solo verso le nuove generazioni, ma anche verso la nostra popolazione sempre più vecchia)
- promozione di tecnologie "open" e quindi intrinsecamente aperte al controllo di esperti, studiosi, e del grande pubblico;
- investimento in IA pubbliche, locali e plurali, che vigilino contro le falsità che sono (e saranno sempre più) create dalle IA nei grandi stati centralisti e autoritari del mondo.
Nessuno di noi ha la soluzione in tasca, ma una visione chiara del futuro è necessaria e va portata nelle istituzioni.Noi facciamo la nostra parte, come civici appassionati di autonomie personali, sociali, territoriali, raccolti nella rete OraToscana (collegata con la rete italiana Autonomie e Ambiente e con la rete europea European Free Alliance).
La nostra democrazia scricchiola e la nostra voce si sente poco, ma non ci lasceremo facilmente zittire.