Aeroporto: presidio mercoledì 25 novembre in via Cavour

Grassi: "Non è in ballo solo la pista da 2400 metri" "Qualcuno vorrebbe cancellare lo stato di diritto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2015 23:33
Aeroporto: presidio mercoledì 25 novembre in via Cavour

Mercoledì 25 novembre, in via Cavour, 4 alle ore 9,30, manifestazione dell'opposizione alla grande opera, durante lo svolgimento del Consiglio regionale della Toscana dedicato a Toscana Aeroporti. «Il nuovo aeroporto non sarà unidirezionale e non eviterà il sorvolo del centro storico». Lo dicono Gianluca Salvadori, comandante pilota, e Lorenzo Bigagli, Cnr, presenti venerdì all’incontro organizzato a Firenze dal Laboratorio politico perUnaltracittà.

"Sulla stampa c'è chi ritiene che i pareri rilasciati da enti superiori come l'Università e l'Asl sull'aeroporto siano frutto di dilettanti scellerati che non comprendono l'importanza dell'infrastruttura. Certo perché i pareri di professori e studiosi scientifici sono favole”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra con Sel, Fas e Prc, commenta gli ultimi sviluppi sulla costruzione della pista parallela di Peretola. Si chiede anche “Perché dovremmo considerarli in questo modo? Non sono certo affetti dalla sindrome nimby o da interessi economici.

Quindi se ritengono che un'opera come quella ipotizzata, abbia bisogno di qualche mese in più di studi, prima di poter ricevere il via libera, forse dovremmo porci qualche domanda in più”. Nel report le frasi più usate sono “è carente, manca del tal documento o studio, non è soddisfatto, non viene risposto, è in dubbio la dichiarazione”, per questo Grassi insiste “Queste parole ci permettono di sperare che, appena ci sarà l'atto amministrativo della conferenza dei servizi, potremo chiedere il coinvolgimento delle autorità di giustizia per denunciare questa procedura portata a termine con numerose ed evidenti forzature normative”.

Il consigliere Grassi, da anni in prima linea contro il raddoppio della pista, denuncia “un attacco feroce e violento allo stato di diritto, che riconosceva tempi e modi alle autorità per esprimersi nel procedimento di valutazione di impatto ambientale”. E conclude “Si continua ad andare dritto con la forza senza dare risposte ai tanti quesiti che vengono ripetuti da mesi dai tecnici. C'è chi piega la testa per salvarsi la faccia. Noi non lo faremo”.

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