Peretola: le prescrizioni della VIA 2003 non si applicano più

Il Ministero chiarisce che non è necessario tenere conto del decreto

Nicola
Nicola Novelli
08 dicembre 2021 22:26
Peretola: le prescrizioni della VIA 2003 non si applicano più

Le prescrizioni di cui al decreto VIA 626/2003, secondo la Direzione competente del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, non trovano più applicazione. Ciò che è stato affermato fino ad oggi da alcuni comitati e anche da esponenti politici di primo piano non è dunque più corrispondete alla realtà?

La conferma documentale arriva da Matteo Chelli, Consigliere del Quartiere 5 di Firenze, che ha richiesto a novembre un chiarimento al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare circa la perdurante validità, o meno delle prescrizioni contenute all’interno del decreto VIA 626/2003 legato al vecchio Masterplan 2001/2010 per il nuovo aeroporto. La Direzione generale per la Crescita Sostenibile e la Qualità dello Sviluppo, nella risposta inviatagli ieri, ha esplicitato quanto segue:

Occorre premettere che il D.Lgs. 152/2006 recante Norme in materia ambientale, all'art.5, co. lett.O-quater) definisce "condizione ambientale del provvedimento di VIA: prescrizione vincolante eventualmente associata al provvedimento di VIA che definisce le linee di indirizzo da seguire nelle successive fasi di sviluppo progettale delle opere per garantire l'applicazione di criteri ambientali atti a contenere e limitare gli impatti ambientali significativi e negativi o incrementare le prestazioni ambientali del progetto, nonché i requisiti per la realizzazione del progetto o l'esercizio delle relative attività, ovvero le misure previste per evitare, prevenire, ridurre e se possibile, compensare gli impatti ambientali significativi e negativi o incrementare le prestazioni ambientali del progetto nonché i requisiti per la realizzazione del progetto o l'esercizio delle relative attività, ovvero le misure previste per evitare, prevenire, ridurre se possibile, compensare gli impatti ambientali significativi e negativi nonché, ove opportuno, le misure di monitoraggio”.Le prescrizioni contenute in un decreto VIA sono pertanto le condizioni da rispettare affinché quel progetto non determini impatti significativi e negativi sull’ambiente una volta realizzato.

Nel caso in esame, per quanto dichiarato dalla società di gestione dell'aeroporto e confermato dal competente Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, la procedura di accertamento della Conformità urbanistica delle opere previste dal Piano di Sviluppo Aeroportuale non si è mai conclusa e, di conseguenza, non è stato completato l'iter autorizzativo dell'opera, di cui la procedura di VIA costituisce soltanto una fase.Per quanto sopra esposto, in ragione del fatto che il quadro prescrittivo del provvedimento di VIA è collegato all'autorizzazione e alla realizzazione delle opere, si ritiene che in mancanza delle stesse decada l'obbligo di ottemperare al quadro prescrittivo citato.

Ad abundantiam si rammenta che il Decreto Interministeriale di VIA sancisce la compatibilità ambientale di un progetto. ma non ne autorizza la realizzazione e non ne regola direttamente l'operatività

"A margine di tutto, ribadisco con forza la necessità di realizzare la nuova pista parallela dell’Aeroporto Vespucci, unica vera soluzione in grado di risolvere una volta per tutte i problemi dei sorvolati e un’occasione di sviluppo per la nostra Città e la nostra Regione" commenta lo stesso Matteo Chelli, Consigliere del Quartiere 5 e Presidente della Commissione Garanzia e Regolamento del Quartiere 5.

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