Due partite, le ultime, 2 sconfitte. Il Siena paga dazio agli ultimi 120 minuti giocati poco e male.
Una squadra stanca, più che nelle gambe, forse, nella testa non certo aiutata da decisioni arbitrali che, da inizio stagione, non la stanno di certo favorendo. Conferma di questo ultimo punto è arrivata, puntuale, anche meno di 24 ore fa.
Se poi ci si mette anche la sfortuna, si veda traversa di ieri, gli ingredienti ci sono tutti: questa è una stagione da mettere in archivio. Presto.
La cosa che colpisce però è che il match di ieri lascia un buon cumulo di "macerie". Chi aveva fatto dose massiccia di entusiasmo, soprattutto grazie al ritorno del condottiero Gilardino, oggi ha perso "smalto", carica.
Mi si dirà che per loro è stata una vittoria storica contro una squadra blasonata. Per noi uno stop difficile da "digerire" considerando l'avversario e il suo passato. Tutto vero. Ma è anche vero che questo è già capitato e, purtroppo, potrebbe ricapitare.
La serie D è difficile anche per questo: calarsi nella realtà non è affatto cosa da poco e farlo con saggezza è un processo non immediato. Anche per questo, che occorre, oggi come ieri e l'altroieri, stare vicino a questi ragazzi. Così facendo si aiuta il loro percorso di crescita dentro e fuori il rettangolo verde.
Per questo dico che la sconfitta contro il Trestina non deve intristire. Far riflettere si (anche per il futuro successivo a giugno). Tanti errori sono stati commessi e a vario titolo.
Da questi è necessario ripartire per correggere e migliorate. Non c'è altra strada. Tristemente.
