Batticuore viola fino all'ultimo respiro

La squadra di Prandelli compie un'impresa storica in una serata sul filo della tensione. Grinta e personalità sopperiscono alle tante sfortunate conclusioni verso la porta dei francesi che provano sino alla fine a strappare il punticino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2009 00:19
Batticuore viola fino all'ultimo respiro

Serata magica in un Franchi gremito in ogni ordine di spalti fatta eccezione per lo spazio riservato agli ospiti. Jovetic recupera ma resta in panchina, in campo rientra Montolivo, Gobbi sostituisce Pasqual, De Silvestri preferito a Comotto e Kroldrup centrale con Dainelli. Fiducia ancora a Santana e fasce riservate a Marchionni e Vargas. La Fiorntina parte benissimo, aggredendo gli spazi e portandosi subito in avanti. Raddoppio di marcatura e grande personalità nei recuperi. Zanetti e Montolivo smistano ottimamente il gioco.

Il numero 18 è in serata di grazia e recupera palloni impossibili uscendo egregiamente dalla mischia e rilanciando l'azione. Dopo i primi dieci minuti Santana vuol mettere la propria presenza e si sistema il pallone per un tiro al volo che si stampa sul palo, la sfera torna a Gilardino che nel ribattere d'istinto trova però il corpo del portiere. Pochi istanti dopo una torsione di Gilardino manda il pallone ancora sul palo. Marchionni si inventa un affondo strabiliante superando la difesa del Lione e per fermarlo i francesi sono costretti al rigore quasi sulla linea di fondo.

Il pubblico viola non è preparato a simili momenti e scende il silenzio al Franchi in attesa di capire quali siano i gesti dell'arbitro, che però si porta sul dischetto fugando ogni dubbio. Alla battuta si porta Juan Manuel Vargas, rincorsa da destra e gran sinistro che spiazza il portiere. La Fiorentina, forse memore di altri eventi, tenta di rilanciare subito e lo fa costruendo molto, anche un pallone per Gilardino che però l'arbitro ravvede in fuorigioco, il calciatore di tutt'altro parere protesta e viene ammonito. Nella ripresa non ci sono cambi, nessuno si scalda con particolare sforzo, solo passaggi in mezzo al campo. La Fiorentina cerca di abbassare i ritmi pur portandosi sempre e comunque all'attacco con proiezioni esuberanti di Vargas cui riesce veramente qualsiasi cosa.

Leggermente in affanno il suo specchio Marchionni che sbaglia alcuni passaggi perdendo palla a metà campo. De Silvestri si muove con coraggio ed è sempre pronto a lanciarsi in corsa sulla fascia, proponendo poi ottimi palloni al centro. Sbagliano il raddoppio sia Marchionni che Gilardino, il quale sembra svirgolare in corsa mancando invece di pochissimo la porta. Fuori Santana e dentro Donadel, poi sarà la volta di Jorgensen e Comotto. Il Lione, arrivato a Firenze per fare la sua partita non demorde e sembra quasi essersi risparmiato per il finale cercando proprio il momento propizio in cui i padroni di casa sarebbero andati in affanno, infatti Lisandro Lopez entra verso la fine e la loro spinta prende vigore. Entriamo così in zona Frey; chiamato poco in causa si mette in mostra nel finale dove l'affanno dei viola consente maggiore pressione da parte dei francesi e qualche errore di troppo rischia veramente di vanificare il lavoro fatto. Seba si conferma un grande portiere contro i suoi connazionali e sfodera una prestazione maiuscola compiendo quei miracoli che valgono la vittoria. Gilardino ci prova ma la palla non entra, recupera però parecchi palloni e li tiene attaccati a se' anche nel finale quando occorre mantenere il possesso palla si inventa una serie di recuperi da giocoliere, manca la rete ma il voto è alto. Al fischio dell'arbitro il Franchi esplode rilasciando la tensione accumulata nel finale, ma forse già prima che avese inizio la partita, una voglia di gridare alle stelle che affondava le sue radici negli anni '70 e che si è manifestata in quel "GRAZIE RAGAZZI!" prima di perdersi nei dintorni dello Stadio al suono di un più leggero e melodico coro che risuona ora per le strade di Firenze: "Che confusione, sarà perché ti amo, è un'emozione che cresce piano piano..." Hanno detto i protagonisti: Prandelli: "Sto ancora rosicando per la sconfitta con il Parma, ma siamo andati in campo correggendo gli errori commessi.

Stasera i ragazzi hanno interpretato molto bene la gara, sono stati bravi per 80 minuti, poi eravamo stanchi. I cambi sono stati fatti per la stanchezza. Quando si gioca così va bene anche soffrire nel finale. A noi pesava la gara di oggi, volevamo entrare nella storia. Venivamo da una sconfitta, potevamo complicarci il girone. C'era tensione, ansia, ma ho cercato soltanto di far capire che era solo una partita di calcio. Mi auguro di poter recuperare Jovetic e Gamberini con l'Inter. Mutu si è allenato? Non lo so, lo avrà fatto per la tv.

Sta benino ma per domenica sarà impossibile. Quando hai un modulo e cambia il giocatore qualcosa cambia. Santana ha fatto un lavoro straordinario sul centrocampista basso e abbiamo alzato Marchionni e Vargas. Era questo il tema per essere corti. Con Jovetic e Mutu è chiaro che la manovra viene sviluppata in maniera diversa. Se non hai infortuni ti può dare qualcosa giocare in due competizioni importanti e andare avanti" Vargas: "E'meritata per tutti, importante per noi aver giocato così bene.

Speriamo di continuare così. Dobbiamo essere contentissimi per questa serata e per questa gente. Ci siamo conosciuti di più, siamo più sereni quest'anno. E'diverso dalla scorsa Champions, per noi è importante essere qui" Frey: “Sono contentissimo, siamo cresciuti e maturati, abbiamo fatto una grande partita. In casa abbiamo fatto delle gare straordinarie, mostrando grande personalità. Siamo entrati nella storia della Fiorentina, questa è la mia nazionale. La Fiorentina è più matura? Sicuramente, gli errori sono fatti per migliorare: abbiamo lasciato un’impronta sulla storia europea della Fiorentina, sono davvero felice”. di Antonio Lenoci

In evidenza