Terremoto, i laureandi toscani faranno formazione in Abruzzo

Presentato oggi dalla Commissione speciale lavoro del Consiglio Regionale lo studio realizzato nel Comune di San Pio delle Camere (L'Aquila) dai primi 10 studenti della facoltà di ingegneria dell’Università di Firenze.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2009 20:00
Terremoto, i laureandi toscani faranno formazione in Abruzzo

La Regione Toscana appoggia con convinzione lo studio sugli effetti del sisma dell’Abruzzo da parte dei laureandi in ingegneria ed architettura delle Università di Firenze e Pisa, al fine di contribuire alla corretta ricostruzione dei centri storici. Oggi, dopo la presentazione della prima ricerca sul ‘campo’, prodotta da 10 studenti dell’ateneo fiorentino nel periodo 18 settembre-31 ottobre 2009 nel Comune di San Pio delle Camere (L'Aquila), è stata decisa la firma del nuovo protocollo di intesa per continuare il progetto di tirocinio formativo ‘antisismico’ in Abruzzo. Regione Toscana ed Università di Firenze e Pisa si sono, perciò, impegnate a cooperare per l’assegnazione di 100 borse di studio (da 2.000 euro cadauna) destinate agli studenti di ingegneria (n.

80) e di architettura (n. 20) per svolgere nelle aree terremotate dell’Abruzzo esperienze di tirocinio, durante il 2010 e 2011. Il progetto ha trovato nel presidente della Commissione speciale lavoro del Consiglio regionale, Eduardo Bruno (Pdci), il promotore principale. Soddisfatto della presentazione del primo studio sugli effetti del sisma a San Pio delle Camere, alla presenza dei responsabili accademici, degli studenti universitari, del sindaco del Comune abruzzese e degli assessori regionali Eugenio Baronti e Marco Betti, il presidente della Commissione speciale lavoro ha detto: “L’iniziativa mette assieme cultura, scienza e solidarietà, con gli obiettivi sia di far rivive i centri storici dell’Abruzzo, sia di formare dei professionisti utili alla protezione civile nazionale e nel caso sfortunato anche pronti ad intervenire in Toscana, che per 2/3 è zona sismica”. I risultati della ricerca sono stati illustrati dal direttore del dipartimento ingegneria civile dell’Università di Firenze, Andrea Vignoli.

Egli ha ricordato il dato di partenza: San Pio delle Camere ha subito una scossa di terremoto pari al 9,5 gradi della scala Mercalli, ovvero vicinissimo al massimo dei 10 gradi, che prevedono la completa distruzione. “Gli studenti, assistiti dai docenti, hanno fatto un ottimo censimento delle aree e degli immobili – ha detto Vignoli - ed ora si deve continuare per identificare le metologie della ricostruzione, con piano di recupero e linee-guida adeguate”. Anche per il preside della facoltà di ingegneria di Firenze, Stefano Manetti, l’opportunità offerta agli studenti è stata più che soddisfacente dal punto di vista didattico ed umano. Il sindaco di San Pio delle Camere, Giovannino Costantini, ha chiesto di poter contare ancora sull’aiuto sia della Regione Toscana che del mondo scientifico per pensare correttamente alla ricostruzione, anche per la particolare gravità geomorfologica del suo Comune che è stata messa in luce dal terremoto del 6 aprile.

“Dobbiamo decidere responsabilmente e con l’appoggio della scienza e delle istituzioni se e come si potrà ricostruire. E’ una decisione –ha dichiarato il sindaco - che ha un enorme impatto umano e sociale per la nostra gente, che si aspetta di tornare nelle proprie abitazioni. Non è facile guardare con ottimismo al futuro, perché siamo ancora in piena e pesante emergenza”. “Lo spirito di collaborazione è reciproco – gli ha fatto eco Alberto Breschi, docente di architettura a Firenze -, anche noi impariamo molto dalla tragedia abruzzese.

Il tema vero è quello dell’identità dei cittadini, che sono contro a chi pensa di risolvere bruscamente il problema, facendo ‘tabula rasa’ e delocalizzando il paese. Noi, invece, dobbiamo esplorare tutte le possibilità. La funzione di questi laureandi è anche quella di innescare sul luogo una sorta di progettazione partecipata con la gente”. L’assessore regionale Eugenio Baronti (Ricerca, università e casa) ha ricordato gli ‘angeli del fango’ che aiutarono Firenze nei giorni dell’alluvione del 1966 e quindi, in questo progetto, ha riconosciuto una “palestra” formativa e produttiva per i giovani e per gli abitanti di San Pio delle Camere.

“La ricostruzione deve essere seria – ha detto - per affermare una riqualificazione come nuovo modello di sviluppo edilizio”. “In questi decenni si è costruito male ed ora occorre riaffermare le regole che servono: sicurezza sismica, risparmio energetico, sostenibilità urbanistica, pianificazione sociale urbana”. Anche l’assessore Marco Betti (Difesa del suolo) ha affermato che la Toscana “vuole andare avanti con il protocollo d’intesa”. “Ho fatto un sopralluogo in Abruzzo, per verificare il lavoro della nostra protezione civile, ed ho visto situazioni terrificanti.

Dobbiamo trarre una lezione per il futuro: quando si costruisce bisogna avere come priorità la sicurezza, dopo arriva l’estetica”. (gdi) Nella foto, d'archivio, un gruppo di studenti dell'Università di Firenze in Abruzzo.

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