Barbie® al Museo dei Ragazzi

Di Giorgi: «Un nuovo marchio per diffondere la cultura nel mondo dell’infanzia». Da Empoli: «La bambola amata da tutti può diventare un efficace mezzo di mediazione»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 novembre 2009 20:05
Barbie® al Museo dei Ragazzi

«Si tratta di un’opportunità, di un nuovo progetto che può arricchire un percorso formativo unico al mondo». Lo ha detto l’assessore alla pubblica istruzione Rosa Maria Di Giorgi intervenendo, questa mattina in Palazzo Vecchio, alla presentazione del «laboratorio di eduteinment ‘Stilista nel tempo’ con Barbie®» ideato e realizzato dalla direttrice del Museo dei Ragazzi, Paola Pacetti. «Il Museo – ha aggiunto l’assessore Di Giorgi - è una proposta culturale di altissimo livello che in questi 10 anni di attività ha non solo aperto ai giovani ed ai loro genitori luoghi altrimenti inaccessibili ma ha anche offerto un percorso emozionante attraverso laboratori di storia e scienza». «Il nuovo laboratorio – ha ricordato l’assessore alla pubblica istruzione – è un progetto che fa sintesi di due storie che si intrecciano, quella antica di Firenze con il Museo dei Ragazzi e quella recente della Barbie®, che è comunque un pezzo di storia nei ricordi di generazioni di bambini.

Si tratta insieme di due brand eccezionali, quindi, Barbie® e Palazzo Vecchio come simbolo della cultura per l’infanzia. In questo senso si è espresso Richard Dickson, general manager and senior vicepresident Barbie® Worldwide, che intende cominciare il percorso di internazionalizzazione dell’esperienza del Museo dei Ragazzi attraverso la figura della bambola conosciuta dal 99% dei bambini del mondo. La Mattel è sponsor del Museo dei Ragazzi e questo produrrà altre iniziative a livello nazionale e internazionale.

Si tratta di un segnale forte che arriva proprio il giorno delle celebrazioni per il 20° anniversario della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza». «Per il Comune – ha detto l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli – questa è un’importante opportunità. Firenze detiene un patrimonio immenso che però ha un problema: è intimidente. I visitatori, i cittadini, i turisti, invece, sono sempre più abituati ad un mondo nel quale si interagisce e si partecipa, vogliono farsi raccontare delle storie.

Anche Palazzo Vecchio non sfugge a questa logica e intimidisce, fa impressione, diviene qualcosa cui è difficile rapportarsi. Per questo Barbie®, una bambola a tutti familiare e da molti amatissima, può diventare un efficace mezzo di mediazione tra il Palazzo e i visitatori». (fn-edl)

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