Paolo Tramezzani: imparare a dominare la palla

Il giovane che non è in grado di controllare e guidare il pallone, avrà delle difficoltà a giocare a calcio. Il dominio della palla è la vera base dello sport più praticato al mondo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2009 22:00
Paolo Tramezzani: imparare a dominare la palla

di Paolo Tramezzani Per il metodo inventato da Wiel Coerver, l’allenatore olandese che lo progettò negli anni Settanta, il primo passo da compiere è imparare a dominare la palla. Perché questo fondamentale è così importante? Semplice ed evidente: perché il giovane che non è in grado di controllare e guidare il pallone, avrà delle difficoltà a giocare a calcio. Il dominio della palla è la vera base dello sport più praticato al mondo. Le esercitazione inerenti questa abilità sono quelle tradizionali del palleggio e della guida, ,a per il Coerver Coaching la progressione didattica interessa sia il palleggio aereo sia quello a terra.

Per palleggio aereo intendiamo quello che normalmente vediamo fare dai calciatori a inizio seduta (esempio: vari tipi di calcio del pallone al volo), quello a terra raramente viene allenato. Nel Coerver Coaching, invece, questa è la base ed il prerequisito caratterizzante di ogni movimento e dell’intero metodo d’insegnamento. Ribadiamo, dopo averlo scritto sul precedente articolo, che nessuna esercitazione e nessun gesto sono fini a se stessi, ma devono servire al calciatore per superare l’avversario in partita e rendere efficaci le sue giocate e quelle della squadra.

LA SENSIBILITA’ Quante volte abbiamo visto i calcio atri brasiliani toccare la palla in maniera deliziosa, questo è dovuto al loro modo di interpretare la gestualità tecnica, mettendo in evidenza il modo di “sentire la palla”. Più c’è sensibilità nel piede, più sarà facile il gesto tecnico, più i passaggi saranno precisi. Inoltre, l’allenamento alla sensibilità e il rapporto piede-palla ci permetterà di interiorizzare anche le giocate degli altri geti tecnici fondamentali.

La concatenazione e abbinamento di due o più gesti tecnici fondamentali (esempio: ricezione e controllo; ricezione e trasmissione) si giova dei benefici della sensibilità piede-palla (si guadagna in tempo e spazio di gioco)… LA GESTUALITA’ La gestualità è caratterizzata dalla cura dell’apprendimento della guida della palla, per questo sono allenati anche la conduzione con la suola e particolari tipi di controllo di punta e di tacco. Grande importanza è data soprattutto al palleggio a terra (esempio: interno-interno, che per comodità definiremo il “Tic-tac”; collo-suola, suola-suola); di rilievo anche la rullata suddivisa in quattro aree: di suola, di interno piede, di esterno piede e di collo piede. Poi ci sono i movimenti di scavalcamento della palla verso l’interno o l’esterno, in diagonale, in avanti e indietro oppure i movimenti di oscillazione sopra e intorno alla palla, i cosiddetti movimenti a cesoia o di doppio passo.

E ancora: i movimenti di taglio della palla, cioè colpire il pallone con interno piede o esterno piede in modo tale da far compiere alla sfera delle rotazioni innaturali (vari tipi di effetti rotatori). Viene posta molta attenzione anche ai vari cambi di direzione e di senso per favorire soprattutto la protezione della palla. Questo tipo di gestualità la tratteremo nei prossimi numeri quando approfondiremo le finte, infatti, questo è un vero e proprio prerequisito per l’insegnamento del movimento a inganno. Fin dalle basi della metodologia è evidente che il Coerver Coaching vede nella risoluzione delle problematiche inerenti l’uno contro uno il suo fattore distintivo.

DISPOSIZIONE SPAZIALE Per il metodo è molto importante l’organizzazione spaziale dell’esercitazione. Perché? Per una serie di motivazioni pratiche, relazionali e di conduzione del gruppo. Gli elementi da valutare si riferiscono non solo agli aspetti tecnici, ma in fase di osservazione anche alla codifica dei ruoli all’interno della squadra. Questi diventano elementi pratici utili a definire comportamenti e modalità operative per un’applicazione immediata del metodo. Le disposizioni potranno essere: in singolo, da fermi sul posto o in movimento sul posto: in riga, da fermo o in movimento; in fila, da fermo o in movimento; a coppie, da fermo o in movimento; a terne, da fermo o in movimento; a terne, da fermo o movimento; a piccoli gruppi, in ordine sparso; a triangolo; a rombo; a croce; a quadrato, con o senza l’allenatore al centro; a cerchio, con o senza l’allenatore al centro.

DOVE LAVORO? E’ molto importante la suddivisione del campo in zone di lavoro prestabilite. Inoltre, create dei gruppi: attenzione e partecipazione saranno più elevate se insieme lavoreranno pochi giocatori. La divisione del campo in zone sarà un elemento molto importante durante la stagione, ogni area avrà un significato preciso e un utilizzo specifico (la zona del dominio della palla, la zona dei passaggi, quella delle finte). Il campo è la “casa” del giovane calciatore e ogni spazio sarà un “locale” con una funzione specifica e di rafforzo positivo alla capacità di transfer.

Anche lo spazio deve essere sentito dai ragazzi e deve essere attivante per l’apprendimento. L’IMPORTANZA DEL SINGOLO Altro elemento caratterizzante della metodologia è l’importanza che viene conferita alle qualità del singolo come valore aggiunto a quello della squadra, inoltre il calciatore può investire su stesso migliorandosi anche in assenza dell’allenatore e dei compagni. Al ragazzo è possibile chiedere di svolgere dei “compiti a casa…” cioè può allenarsi da solo a ripetere i gesti e le giocate apprese nelle sedute. Il calcio se è evoluto sotto il profilo della velocità di esecuzione, aumentata a dismisura rispetto agli Anni Ottanta, quando il calciatore aveva la possibilità di stoppare palla, guidare e successivamente effettuare la giocata efficace.

Ultimamente si è intensificato il lavoro di tattica e preparazione atletica, ma una cosa non è cambiata: l’importanza della tecnica individuale. Visto che le squadre hanno sistemi di gioco molto simili e che ad alti livelli tutti si studiano al videotape, a fare la differenza sono i particolari: la qualità tecnica del singolo è essenziale ma per il Coerver Coaching è addirittura il prerequisito fondamentale. ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO Le varie sedute possono essere organizzate seguendo tre modelli di riferimento per i giocatori di movimento: piramide di sviluppo del giocatore, piramide delle finte e il circuito funzionale finalizzato alla piramide fondamentale. Inoltre abbiamo anche una variante a stazioni che permette di avere un grande controllo sulla squadra attraverso la suddivisione in sottogruppi. Ora un paio di consigli.

Primo, è inutile l’integralismo culturale: se i ragazzi faticano nell’apprendimento è bene semplificare riducendo contenuti tecnici e durata della seduta. Inoltre questo è un metodo ideale per l’insegnamento della tecnica, una delle componenti del gioco, non l’unica. Secondo, la flessibilità: durante la seduta bisogna svolgere le sei sezioni (quelle delle piramide fondamentale), se non si riuscisse a completare, suddividete il modello in due volte perché ogni parte va allenata almeno in un’occasione alla settimana. Consideriamo sedute della durata di un’ora e mezza o di due ore che si possono suddividere così. Piramide fondamentale: dominio: 15-20’; ricezione e passaggio: 15-20’; finte: 15-20’; velocità: 15-20’; conclusioni: 15-20’; attacco di gruppo: 15-20’. Circuito funzionale finalizzato alla piramide fondamentale: gioco libero: 15-20’; esercitazione tecnica: 15-20’; gioco libero: 15-20’; tecnica in situazione: 15-20’; gioco libero: 15-20’; gioco a tema: 15-20’.

Tutta la seduta tratterà una sola sezione della piramide fondamentale (esempio: solo il dominio). Piramide delle finte: cambi di direzione: 30’; arresti e ripartenze: 30’; finte: 30’.

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