Prandelli alla vigilia della trasferta ligure

Il tecnico riparte dalla prima sconfitta casalinga contro un Napoli non irresistibile, verso un Genoa in cerca di riscatto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2009 15:34
Prandelli alla vigilia della trasferta ligure

"Dobbiamo tornare in trincea, con l’elmetto e la nostra voglia di andare avanti nelle difficoltà" Così esordisce Prandelli davanti ai giornalisti, abbastanza per capire quanto sia stata cocente la delusione di domenica contro i partenopei. Il Genoa non vince più, incassa diverse reti e la Fiorentina è caduta malamente dentro al fortino. "Loro hanno corso più di noi - il tecnico viola sul gioco del Napoli - e certi episodi hanno condizionato l’andamento della gara, ma oggi ripartiamo, con la nostra valigia: ci vorrà la giusta concentrazione e il resto verrà da sé.

Il nostro obiettivo, anche domani - continua Prandelli - sarà la ricerca della prestazione, è dura farlo soprattutto nel turno infrasettimanale, ma una squadra organizzata deve ugualmente essere capace di provarci." Il tecnico parla di elogi ricevuti forse in modo eccessivo, in un momento di grande impegno fisico e stress mentale per la squadra che si trova ad affrontare tante prove difficili. "Questa squadra ha dei valori - continua - ha un suo orgoglio, e metteremo in campo queste qualità".

I problemi di formazione sono evidenti viste le defezioni: "Siamo in emergenza, ma non è un problema. E’ proprio durante questi momenti che certi giocatori tirano fuori quel qualcosa in più. Io resto sereno. Non recuperano Jorgensen, Santana e Natali. In dubbio sono altri tre, da testare oggi: Dainelli, Kroldrup e Marchionni. E Savio non è ancora pronto". "Sarà una partita difficile, - ancora il mister - loro stanno avendo delle difficoltà, ma restano una squadra attrezzata, competitiva, che ora sta pagando infortuni, squalifiche e il fatto di giocare la coppa al giovedì: noi sappiamo quant’è dura farlo.

Hanno però grande calore dalla propria gente e convinzione. Ripeto, sarà dura". Un rimpasto in attacco? "Io voglio giocatori che si sacrifichino, solo così abbiamo fatto grandi partite. E' un discorso che non riguarda solo il reparto offensivo, ma tutti. Voglio grande disponibilità da questo punto di vista. Domani potrebbe partire Mutu, con fuori Jovetic: ma nessuno deve sentirsi penalizzato dal fatto di iniziare in panchina, tutti possono essere determinanti, anche in pochi minuti".

In un momento di grande euforia ci sono state dichiarazioni di spessore, anche il rientro di Andrea Della Valle al Franchi ha coinciso con parole importanti sui traguardi di questa squadra: "La squadra non deve avere pressioni - precisa subito Prandelli - tenendo però presente che può sempre migliorare". "Sono orgoglioso, mi piace poter pensare di essere entrato nella storia di un club importante come la Fiorentina - commenta Prandelli al pensiero delle 203 panchine eguagliando Bernardini - ma il passato conta poco, magari lo tirerò fuori quando sarò nonno.

Ora il mio obiettivo - e conclude - è migliorare, sempre". Il mister presenta la giusta carica motivazionale, e per dirla tutta, l'aveva anche nel pre Fiorentina Napoli, avendo visto ancora una volta più lontano di tutti e non sottovalutando i ragazzi di Mazzarri che lo preoccupavano particolarmente. C'è da domandarsi se le sensazioni di timore fossero più esterne o interne, perché da quanto emerge dalle dichiarazioni del mister, la squadra appare provata dai continui impegni e saranno proprio la grinta e l'orgoglio a dover sopperire al possibile calo fisico, giocando come la Fiorentina ha imparato, nel tempo, a fare. di Antonio Lenoci

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