Il Seicento Fiorentino raccontato da Alessandro Cecchi

Nuovo appuntamento con i Mercoledì il 28 ottobre, ore 18, presso la Biblioteca Harold Acton di Palazzo Lanfredini.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2009 22:13
Il Seicento Fiorentino raccontato da Alessandro Cecchi

Nuovo appuntamento con i mercoledì culturali del British Institute di Firenze: il 28 ottobre alle 18 è di scena il Seicento Fiorentino, raccontato per l’occasione da Alessandro Cecchi, direttore della Galleria Palatina e dei Giardini di Boboli. La conferenza, intitolata “Baroque splendours of the Pitti Granducal Palace and the Boboli Gardens“ si svolgerà in lingua inglese nella splendida cornice offerta dalla storica Biblioteca Harold Acton dell’istituto di cultura britannica. Argomento centrale dell’intervento, accompagnato da affascinanti immagini illustrative, sarà lo splendido mecenatismo dei Gran Duchi Cosimo II (1609-1620) e Ferdinando II (1621-1670), sotto i cui regni Palazzo Pitti e i Giardini di Boboli furono protagonisti di eccezionali lavori commissionati ad artisti come Giovanni da San Giovanni e Pietro da Cortona. Molti gli artisti “coinvolti” nella conferenza, tra cui Pietro da Cortona (1596-1669), Agostino Mitelli (1609-1660), Angelo Michele Colonna (1604-1667), Giulio Parigi (1571-1635), Domenico Pieratti (1600-1656), Romolo Ferrucci del Tadda (1544-1621).

“Le opere dei pittori, scultori e architetti che hanno reso Boboli un vero e proprio gioiello artistico restano a testimoniare un’epoca non certo di decadenza – spiega Alessandro Cecchi -. Un’epoca, quella del Seicento Fiorentino, rappresentata dal fasto delle decorazioni, dalla ricchezza delle collezioni e dal sontuoso arredo scultoreo che non mancano ancor’oggi di stupire il visitatore della Reggia di Palazzo Pitti e del grandioso Giardino che si ammira dalle sue finestre”. Gli spettatori apprenderanno come i Giardini di Boboli furono trasformati nell’attuale, scenografico, Giardino all’Italiana, grazie alla creazione dell’Anfiteatro, del Viottolone e della Vasca dell’Isola che ancora oggi fanno mostra di sé in uno dei luoghi più amati e visitati del panorama turistico fiorentino.

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