Riforma delle superiori, la Regione Toscana chiede un rinvio

L'assessore Simoncini oggi ha incontrato il mondo della scuola. Incontri per verificare i possibili effetti del nuovo ordinamento.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2009 22:31
Riforma delle superiori, la Regione Toscana chiede un rinvio

Una lettera al ministero dell'istruzione Maria Stella Gelmini per chiedere il rinvio di un anno dell'entrata in vigore del nuovo ordinamento per licei, istituti tecnici e professionali, previsto dalla riforma della scuola varata dal governo e definito da una serie di regolamenti che ancora non sono stati discussi dalla conferenza unificata governo-regioni. Lo ha proposto l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini al termine di un incontro al quale sono stati chiamati, oggi in Regione, i rappresentanti degli insegnanti, dei genitori e di Province e Comuni per fare il punto della situazione, in attesa della prevista riunione della conferenza Stato Regioni che dovrebbe riaprire un dialogo fino ad oggi interrotto. "Siamo in una fase di impasse istituzionale – ha detto l'assessore Simoncini – e per questo ci auguriamo che si possa finalmente riaprire un canale di dialogo.

Comunque vada la discussione a livello nazionale, già oggi emerge un forte disagio nel mondo della scuola ed è di questo disagio e di queste incertezze che ci facciamo portavoce nel chiedere, intanto, un rinvio". Le novità contenute nei regolamenti, pur non essendo ancora stati oggetto di confronto con le Regioni, richiederebbero infatti di essere inserite nella programmazione della rete scolastica che la Regione deve chiudere, come ogni anno, entro il 31 dicembre. Oltre a problemi di natura organizzativa, l'entrata in vigore fin dal prossimo anno scolastico 2010-2011, rischierebbe di creare problemi alle famiglie, costrette a iscrivere i ragazzi alle superiori già da febbraio, senza alcuna certezza sulla prosecuzione o meno del tipo di indirizzo prescelto.

Se resta la suddivisione fra licei, istituti tecnici e professionali, i regolamenti mettono mano e riorganizzano gli indirizzi esistenti, facendoli confluire nei diversi tipi di scuola. Questo apre problemi anche per gli insegnanti, che si ritroverebbero a dover insegnare materie diverse senza adeguata preparazione. Augurandosi che la fase di stallo possa rapidamente essere superata, l'assessore ha ricordato le perplessità della Regione Toscana per alcune delle novità previste dai regolamenti governativi. Fra queste, la mancata individuazione di collegamenti fra il sistema dell'istruzione professionale e la formazione professionale (che fa capo alle Regioni), con possibili duplicazioni e sovrapposizione fra i due canali formativi.

Con il nuovo regolamento, gli isitituti professionali rischiano di non svolgere più la loro funzione di promuovere la scolarizzazione di una larga fetta di ragazzi destinati, altrimenti, all'abbandono degli studi. Appare inoltre poco chiara la distinzione fra tecnici e professionali. In attesa che questi nodi vengano sciolti, l'assessore Simoncini ha proposto una serie di incontri fra Regione, Province e mondo della scuola in modo da mettere a punto una sorta di simulazione degli effetti dei regolamenti sulla scuola toscana. Nell'immagine, d'archivio, una manifestazione degli studenti contro la Riforma Gelmini. di Barbaraa Cremoncini

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