Terremoto in Mugello: notte di preoccupazione

Alle ore 22.04, nel Mugello, una scossa di Magnitudo 4.2 (profondità 3.5 km) ha provocato cadute di cornicioni. E' stata seguita, una decina di minuti dopo, da un evento di Magnitudo 2.8. Alle 22.56 una terza scossa di Magnitudo 2.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2009 09:29
Terremoto in Mugello: notte di preoccupazione

di Aldo Piombino Mentre perdura l'allerta meteo (con Pisa e Livorno in grosse difficoltè), ieri sera, alle ore 22.04 italiane (le 20.04 secondo la sismologia, che considera sempre l'ora solare di Greenwich), è stata registrata una scossa sismica avente, secondo i dati preliminari dell'Istituto Nazionale di Geofisica, una Magnitudo di 4.2 e una profondità di 3 kilometri e mezzo. La scossa è stata seguita da un evento di Magnitudo 2.8 una decina di minuti dopo. L'epicentro della scossa principale è tra Galliano e Barberino di Mugello. Poco più a sud nel 1964 c'era stata un'altra scossa ancora più intensa, mentre la famosa sequenza del 2008 è avvenuta nel settore adiacente della Catena Appenninica verso Nordest, proprio lungo l'Autostrada del Sole. Nonostante sia stata una scossa superficiale, non risultano allo stato attuale danni agli edifici nella zona epicentrale, anche se le verifiche sono tuttora in corso.

La scossa è stata avvertita in una vasta aera tra le città di Firenze, Pistoia e Bologna. Sembra che almeno un paio di persone abbiano avuto dei malori nella zona epicentrale. Il Mugello, assieme alla Valtiberina e al sistema Garfagnana - Alta Lunigiana, è una delle poche zone sismiche importanti della Toscana. Nell'area i terremoti più forti si sono registrati nel 1542 e nel 1919. In particolare quello del 1919 è stato uno degli ultimi colpi di coda della intensa crisi sismica che investì l'Italia tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 Si ricordano in particolare in quella sequenza il terremoto di Messina del 1908 e quello di Avezzano del 1915.

Questa crisi sul suo finire provocò diversi sismi in Toscana e aree limitrofe. Assieme al terremoto mugellano ci furono terremoti nel 1914 in Garfagnana (M 5.8), nell'Appennino Romagnolo nel 1918 (anche questo con M=5.8), e ancora in Garfagnana nel 1920 (M=6.5). Attualmente la zona non presenta teoricamente un grande rischio sismico. Ma è bene che gli edifici, le strade e le altre infrastrutture dagli acquedotti alle reti di telecomunicazione, siano preparate a un evento di una certa intensità.

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