Mercati Storici: in lista non c'è San Lorenzo

Stella e Alessandri (PdL): "La Giunta non ha attribuito questa qualifica a San Lorenzo. L’ennesimo colpo ad un’area già colpita da degrado e illegalità".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2009 18:42
Mercati Storici: in lista non c'è San Lorenzo

“Salutiamo con favore l’emanazione da parte della Giunta comunale di una delibera di indirizzo per la predisposizione del nuovo regolamento per il riconoscimento dei mercati storici. Già da tempo il centro destra fiorentino aveva lavorato affinché l’Amministrazione comunale acquisisse la consapevolezza della opportunità di preservare e valorizzare nella città gli elementi fondanti dell'identità e della cultura fiorentina.” E’ quanto hanno dichiarato i consiglieri Alessandri e Stella. “Firenze - hanno detto i consigliere del centro destra- ha la necessità di dare vita a strumenti di sostegno delle attività commerciali e artigianali che rappresentino al tempo stesso anche motivo di valorizzazione del territorio e di riqualificazione socio-ambientale delle aree in cui esse sono inserite.

Tuttavia, nell’esaminare le linee guida stilate nella delibera 2009/G/00464, colpisce il mancato inserimento del mercato di S. Lorenzo all’aperto, uno dei mercati storici più significativi della città. Non tener conto di questa realtà che da anni costituisce un’attrazione primaria dei flussi turistici cittadini sarebbe un grave errore e rischierebbe di compromettere l’intero intervento di valorizzazione. Secondo Alessandri e Stella “la presenza all’interno del provvedimento della Giunta di aree similari quali il raggruppamento Turistico “ Ciompi Antiquariato” ed il Raggruppamento Turistico “Porcellino”quali luoghi deputati al commercio aventi valore storico per la città di Firenze attribuendone la qualifica di Mercati Storici, rappresenta di fatto una disparità di trattamento evidente che ci auguriamo possa essere rapidamente corretta dall’Amministrazione Comunale.

Non riconoscere la storicità del mercato all’aperto di S. Lorenzo e privarne l'accesso ai finanziamenti previsti dai bandi appositamente emessi dalla Regione in attuazione del PRSE per interventi finalizzati a valorizzare e qualificare le funzioni dei luoghi del commercio significherebbe colpire per l’ennesima volta un’area già pesantemente provata da fenomeni di illegalità e degrado”. (lb)

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