L'India attraverso gli scritti di Bogani

Domani sera, alla Fortezza da Basso a Firenze, presso il Teatro che ride, il giornalista Giovanni Bogani presenterà il suo romanzo “India Song”. Con l'autore del volume il cantautore Claudio Spadi e l’attore Andrea Bruno Savelli.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 luglio 2009 13:04
L'India attraverso gli scritti di Bogani

Un viaggio in India. Alla ricerca di sé stesso dentro gli sguardi degli altri. Arrivato al suo sesto romanzo, Giovanni Bogani, critico cinematografico, prosegue la sua esplorazione di personaggi e luoghi. Dopo il fortunato esordio nel romanzo con “L.”, storia di una donna indipendente, forte, bellissima – romanzo che ha venduto più di seimila copie –, dopo le storie berlinesi di “Berliner Blues”, pubblicate con un’introduzione del regista tedesco Wim Wenders, e la storia di passione di “Amore a ore”, ecco adesso l’India.

Nuovo scenario, dove si mescolano curiosità dei luoghi e delle persone. In India, il personaggio chiave dei romanzi di Bogani, Luca, si immerge in un mondo di emozioni che lo travolgono. “India Song” inaugura la collana “Confini” delle Edizioni della Meridiana, curata dallo stesso Bogani con Andrea Ulivi. Il romanzo (160 pagine, 10 euro) ha una copertina firmata dal fotografo americano Skip Hunt, e un’introduzione di Giuseppe Cesaro, uno degli autori del progetto letterario-musicale “QPGA” di Claudio Baglioni. Scrive Cesaro: “Bogani ha occhi di viaggiatore.

Viaggiatore di anime, più che di luoghi. Viaggia nelle anime attraverso parole che tagliano, e non ti lasciano più. 'India Song' ci regala personaggi indimenticabili: prima di tutto Luca. Un professionista del rimanere che si avventura in un mondo impossibile da immaginare dalla sua cucina con uso di pensieri, da cui osserva il rollio del tempo. Fino a Madhvi: splendida, diciassette anni, occhi come il mare di Capri la notte di Capodanno. Nero assoluto, con i riflessi dei fuochi d’artificio che vi si specchiano.

E’ lei il possibile amore impossibile”. “Il romanzo – prosegue Cesaro – è una corsa alla ricerca del senso delle cose. Dell’insondabile malessere dell’esistere. Quando Luca va in India, il mondo gli viene addosso, a una velocità folle. E lui resta lì, sbigottito di fronte a quel frenetico litigare di molecole, corpi occhi mani denti capelli scooter risciò tuk tuk… Luca ne uscirà con l’anima per sempre tagliata dai vetri di quello che ha visto. Bogani racconta di viaggi e di amori come se fosse la stessa cosa: perché si viaggia sempre dentro agli altri.

Perché è questo l’unico viaggio possibile. La sua scrittura, tagliente, precisa, illumina abissi, apre ferite. Bogani usa le parole come un musicista: con straordinari assolo di parole ci fa ballare, e ci trascina nello spazio segreto della verità”.

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