Treno Verde: alto l’allarme smog a Firenze

Redazione Nove da Firenze
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31 marzo 2009 13:55
Treno Verde: alto l’allarme smog a Firenze

Firenze, 31 marzo 2009- Pm10 entro i limiti di legge, fatta eccezione per il monitoraggio del 27 marzo effettuato da Treno Verde, ma le condizioni atmosferiche, e in particolare la pioggia battente degli ultimi giorni hanno facilitato la dispersione degli inquinanti. E resta alto l’allarme polveri sottili nel capoluogo toscano che al 30 marzo fa già registrare 41 superamenti giornalieri rispetto ai 35 annui consentiti. Male anche l’inquinamento acustico: decibel sempre oltre la norma sia di giorno che di notte.
Questo è il quadro che emerge a Firenze dalle analisi del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzata con il contributo di Italgest Energia Pulita, Consorzio Ecogas e Assogasliquidi, che ha lo scopo di monitorare lo stato di inquinamento acustico ed atmosferico nelle città italiane e sensibilizzare sui temi ambientali come il buon uso dell’energia grazie a una mostra interattiva, incontri e dibattiti.
Le condizioni atmosferiche hanno favorito la dispersione degli inquinanti, ma nonostante ciò il primo monitoraggio effettuato dall’equipaggio del Treno Verde, in viale Tavanti 18 fa registrare un dato pari a 64 microgrammi su metro cubo (mg/m3), superando dunque il limite giornaliero consentito dalla legge di 50 mg/m3, per concentrazione di polveri sottili.

Rientra nei limiti di legge, causa anche la forte pioggia su Firenze, il secondo monitoraggio del 29 marzo in via della Saggina 23 che si ferma a 38 mg/m3.
Nei due giorni di monitoraggio sono state rilevate anche le concentrazioni di PM2,5, risultate nel primo giorno pari al 31% del totale delle polveri misurate e nel secondo giorno al 33%. Ricordiamo che il PM2,5, particelle con diametro decisamente minori rispetto al PM10 sono ancora più pericolose per la salute umana, proprio perché riescono a penetrare nel punto più profondo del polmone.

A riguardo la normativa italiana prevede l’obbligo di misura del PM2,5 ma non fissa alcun limite di riferimento, mentre a fissarlo è la direttiva europea 2008/50/CE che stabilisce come limite annuo, e non giornaliero, 25 mg/m3 al 2010.
Entro la norma invece i valori che emergono dalle 72 ore di monitoraggio effettuate dal laboratorio mobile dell’Istituto sperimentale RFI (Rete Ferroviaria Italiana) posizionato in Via Pagnini, angolo piazza Muratori dalle ore 22 di venerdì 27 marzo alle ore 24 di lunedì 31 marzo: le concentrazioni del PM10 entro i limiti.

Secondo quanto emerge dalle analisi i valori delle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, nel primo giorno di campionamento raggiungono una concentrazione pari a 34 mg/m3. Il dato scende a 24 mg/m3 nel giorno successivo, caratterizzato da forte pioggia e cresce, anche se di poco, nel terzo giorno di campionamento con 27 mg/m3. Tutti gli altri inquinanti, biossido di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene e ozono rientrano nei limiti di legge. Male anche il quadro relativo all’inquinamento acustico.

Nei tre giorni di monitoraggio i valori superano sempre il limite consentito sia di giorno che di notte: la rumorosità diurna fa registrare uno sforamento costante di 5 - 6 dB rispetto al limite, ancora più gravi gli sforamenti che vanno dai 12 ai 13 dB fatti registrare nelle ore notturne. Secondo quanto previsto dal piano di zonizzazione della città di Firenze, la zona delle misurazioni, Via Pagnini, angolo piazza Muratori, ricade in fascia IV – “zona ad intensa attività umana” i cui limiti acustici sono 65 dB diurni e 55 dB notturni.
I dati finali relativi alla qualità dell’aria e ai livelli di rumore di Firenze e il bilancio finale della ventesima edizione del Treno Verde sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa, alla presenza di Lucia Venturi, segreteria nazionale Legambiente, Piero Baronti, presidente Legambiente Toscana, Giuseppe Matulli, Vice sindaco di Firenze, Vittorio Valentini, responsabile laboratorio mobile Istituto Sperimentale RFI, Francesco Cioffi, direttore trasporto regionale Toscana di Trenitalia, Alessandro Franchi, dirigente ARPAT Firenze, Salvatore Piccolo, responsabile settore automobili Assogasliquidi, Ugo Nazzarro, relazioni esterne Consorzio Ecogas, Fabrizia Gasperini, Responsabile Relazioni Esterne ReMedia e Carlo Giglioni, Amministratore delegato Contec Engineering.
“Nonostante la fotografia scattata in questi giorni sull’inquinamento atmosferico non sia eccessivamente preoccupante, l’aria di Firenze continua ad essere tra le peggiori in Italia – dichiara Piero Baronti, presidente Legambiente Toscana.

Firenze ha già raggiunto 41 superamenti di Pm10 dall’inizio dell’anno, dato allarmante e già ben oltre 35 superamenti annui consentiti. Firenze non può restare a guardare e per questo invitiamo l’amministrazione a prendere provvedimenti seri, immediati ed efficaci in grado risollevare le sorti di una città, che continua ad essere fortemente penalizzata dallo smog. E’ necessaria una maggiore attenzione al trasporto pubblico, potenziando il sistema, l’intermodalità tra i mezzi e di conseguenza riducendo il numero delle auto circolanti.

Da non sottovalutare inoltre il quadro fortemente negativo relativo all’inquinamento acustico, uno dei problemi che condiziona in negativo la qualità della vita dei cittadini fiorentini. La necessità di tutelare il benessere cittadino dallo stress dei rumori urbani è regolata dalla legge, che impone tutti i comuni di suddividere il territorio in zone, indicando per ciascuna di esse i limiti sonori tollerabili e purtroppo a Firenze questi limiti sono costantemente superati. Per questo, come Legambiente auspichiamo che anche in questa direzione siano promossi interventi concreti per ridurre il rumore in città, con una maggiore attenzione per le fasce sensibili, come scuole e ospedali.” Vittorio Valentini, responsabile del Laboratorio Mobile dell’istituto sperimentale di RFI commenta così i risultati delle indagini sull’inquinamento acustico e atmosferico a Firenze: “I dati relativi all’inquinamento atmosferico non superano i limiti consentiti dalla legge poiché le condizioni meteo avute nei tre giorni di monitoraggio nonché la coincidenza con il fine settimana hanno favorito l’abbattimento degli inquinanti.

I primi due giorni di monitoraggio sono stati caratterizzati infatti da cielo coperto e piogge che a partire dal pomeriggio del 28 marzo sono continuate intensificandosi per tutta la giornata successiva. Miglioramenti invece nel terzo giorno di monitoraggio. Consideriamo, infine, che il traffico in via Pagnini, costituito da mezzi leggeri e autobus adibiti al trasporto pubblico, risulta scarso anche nelle ore di punta”.
E’ Firenze la città che quest’anno chiude la ventesima edizione del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato.

In oltre un mese di viaggio, smog e decibel osservati speciali in sette grandi città italiane: Napoli, Taranto, Pescara, Verona, Alessandria, La Spezia e Firenze. Per ogni tappa, non solo monitoraggi sulla “qualità dell’aria” e sui livelli di rumore attraverso le rilevazioni condotte dal Laboratorio mobile dell’Istituto sperimentale di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), ma sono stati affrontati a livello territoriale i problemi legati al traffico e all’emergenza smog incentivando gli amministratori a trovare soluzioni concrete, efficaci e continuative in tema di mobilità sostenibile, di risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento.
Resta ancora alto l’allarme smog: preoccupante la concentrazione di polveri sottili.

Nelle sette città monitorate dal laboratorio mobile dell’istituto sperimentale di RFI e dall’equipaggio del Treno Verde è stato registrato almeno un giorno di sforamento da polveri sottili. Primato negativo per Alessandria dove le analisi di legambiente hanno rilevato addirittura 173 mg/m3 e 121 mg/m3 su un limite massimo consentito di 50mg/m3. Seguono Napoli, Taranto e Verona dove su due rilevamenti in ciascuna città uno supera di oltre il doppio il limite di legge.
Alessandria, Napoli e Verona risultano fuorilegge per le polveri sottili anche dai rilevamenti del laboratorio di RFI e risultano aver già oltrepassato la soglia dei 35 giorni di superamenti consentiti in un anno, come anche Firenze.

Situazione meno grave per Pescara e La Spezia anche se restano critiche le condizioni dell’aria in alcune zone della in queste città. Per quanto riguarda gli altri inquinanti, i valori rilevati risultano sempre entro la norma, fatta eccezione per Napoli, unica città a far registrare elevatissimi superamenti di benzene, la cui concentrazione è strettamente collegata al traffico veicolare.
Molto negativo anche il monitoraggio relativo all’inquinamento acustico. Le sette città raggiunte dal Treno Verde fanno registrare una rumorosità sia diurna che notturna, sempre oltre la norma.

In alcuni casi, come a Pescara e Napoli, si registrano superamenti del limiti che vanno oltre i 10 decibel. “Legambiente, con la ventesima edizione del Treno Verde – dichiara Lucia Venturi, segreteria nazionale Legambiente – è tornata a sensibilizzare i cittadini sulle forti criticità che mettono in ginocchio il nostro Paese, primo fra tutti l’emergenza smog che addirittura continua a crescere in alcune città italiane. Trasmettere ai cittadini la consapevolezza dell’immediata urgenza di cambiare direzione non basta, Legambiente si è rivolta, e continuerà a farlo, alle amministrazioni locali affinché attivino immediate politiche territoriali in grado di combattere l’inquinamento atmosferico e che rendano più vivibili le città anche in chiave di mobilità urbana.

Da anni Legambiente propone l’ampliamento delle ztl, la protezione delle corsie preferenziali, piste ciclabili protette, car sharing, car pooling, intermodalità, parcheggi di scambi e potenziamento dei mezzi pubblici a basso impatto ambientale, ma dalle fotografie scattate in questa edizione del Treno Verde è evidente che ancora non è stato fatto abbastanza. Non sono mancati esempi virtuosi, ma bisogna insistere, e in questo senso ci rivolgiamo sia ai cittadini che alle amministrazioni, guardando all’inquinamento atmosferico e acustico come due delle piaghe maggiori delle nostre città.

E’ compito dei sindaci incentivare ad esempio forme di trasporto alternative all’automobile e buona abitudine dei cittadini utilizzare l’auto solo quando strettamente necessario. Per questo ci auguriamo, che l’esperienza estremamente positiva del Treno Verde sia il punto di partenza che permetta alla città di cambiare direzione nel minor tempo possibile.”

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